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Aggiornamento 2022 - Piano regionale antincendi 2020-2022

24/06/2022

In attesa dell’imminente aggiornamento delle Piano Regionale Antincendi 2023-2025, pubblichiamo le nuove Prescrizioni Regionali per il 2023 -2025.

Prescrizioni Regionali Antincendio 2023-2025
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La Giunta regionale ha approvato con Deliberazione n. 18/54 del 10 giugno 2022, il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2022, redatto in conformità a quanto sancito dalla legge quadro nazionale in materia di incendi boschivi, Legge n. 353 del 21 novembre 2000, modificata dal D.L. 8 settembre 2021, n. 120 convertito con modificazioni dalla L. 8 novembre 2021, n. 155, e alle relative linee guida emanate dal Ministro Delegato per il Coordinamento della Protezione Civile (D.M. 20 dicembre 2001), nonché a quanto stabilito dalla Legge Regionale n. 8 del 27 aprile 2016 e al Codice della protezione civile - D.lgs. n. 1 del 2 gennaio 2018.

Il Piano è stato redatto con i contributi di tutti i principali soggetti facenti parte del sistema regionale antincendio, quali le Direzioni generali della protezione civile, del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, dell’Agenzia Forestas, dell’ARPAS e della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco.

Il Piano ha la finalità di programmare e coordinare le attività antincendio di tutte le componenti istituzionali e contiene il quadro delle conoscenze tematiche appositamente elaborate al fine di programmare opportunamente le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva, sulla base di un modello organizzativo costituito dalla pluralità di soggetti istituzionali e non, che concorrono, in forme e ambiti diversi, al perseguimento degli obiettivi del Piano stesso, secondo quanto stabilito dalla succitata legge n. 353/2000 e dalla L.R. n. 8/2016 e del D.lgs. n. 1/2018.

Il Piano regionale costituisce un elemento di riferimento importante anche per la pianificazione comunale di protezione civile per il rischio incendi di interfaccia, affinché ogni Amministrazione comunale possa dotarsi di uno strumento snello e speditivo che consenta di mettere in sicurezza la popolazione nell'eventualità che un incendio minacci gli insediamenti o le infrastrutture presenti nel proprio territorio, anche alla luce del Codice della protezione civile sull'obbligatorietà di provvedere alla pianificazione comunale di protezione civile.

Il Piano definisce inoltre le procedure da adottare nel caso di incendi periurbani e di interfaccia sulla base del protocollo di collaborazione con i Vigili del fuoco.

Il documento è articolato in otto parti specifiche, costituite dalla relazione generale, dalla pianificazione ripartimentale e da sei allegati cartografici e tabellari.
I Piani operativi ripartimentali contengono, ai sensi della legge regionale 27 aprile 2016, n. 8, articolo 23, comma 4, il dettaglio e l'organizzazione delle risorse presenti nei singoli territori di competenza degli Ispettorati ripartimentali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, d’intesa con la Direzione generale della protezione civile e con l'Agenzia Forestas.

Nel Piano viene focalizzata l’attenzione sulle attività di prevenzione e di mitigazione, che rappresentano il primo punto di partenza per la lotta contro gli incendi boschivi. L'azione di prevenzione punta a coinvolgere direttamente nuovi attori valorizzando soprattutto coloro che possono contribuire al controllo del territorio e favorire la prevenzione degli incendi (agricoltori e allevatori, associazioni venatorie, albergatori e gestori di campeggi) per favorire la sensibilizzazione alla cultura della sicurezza e la costruzione di un percorso di integrazione del loro prezioso contributo.

Nell'attività previsionale il Centro funzionale decentrato (CFD) emette bollettini quotidiani di previsione di pericolo sulle 25 zone di allerta della Sardegna ed è previsto che al codice colore del livello di pericolosità (verde, giallo, arancione e rosso) sia associata una fase operativa da attivare.
Sono quattro le fasi operative: fase di Preallerta, fase di Attenzione, fase di Attenzione Rinforzata e fase di Preallarme. In caso di criticità di eccezionale rilevanza pervenute formalmente alla Direzione generale della protezione civile, il Direttore Generale valuta le zone nelle quali innalzare la fase operativa corrispondente al livello di pericolo determinato dal CFD. Alle fasi operative già citate, si aggiunge la fase operativa di Allarme, che si attiva sia al verificarsi di un incendio di interfaccia, sia in caso di incendio boschivo che necessiti dell’intervento di mezzi aerei regionali e/o della flotta aerea dello Stato.

Per le Amministrazioni comunali, la correlazione tra livello di pericolosità e fase operativa non è automatica, ma è di tipo indicativo. Sulla base dei codici “verde”, "giallo", "arancione" o "rosso" derivanti dall'attività previsionale del CFD, i comuni competenti possono individuare, in modo contestualizzato al proprio territorio, la fase operativa più adeguata ad affrontare la situazione in relazione sia alla capacità di risposta della struttura comunale, che alla vulnerabilità del territorio, ma anche alle condizioni meteorologiche locali. La fase operativa comunque non potrà mai essere inferiore a quella associata al livello di pericolo (codice colore) comunicato con la previsione regionale del CFD.

Gli indici di pericolosità e di rischio comunale definiscono, rispettivamente, il grado di pericolo e di rischio di incendio boschivo che vengono elaborati su base regionale e riferiti al singolo territorio comunale vengono calcolati senza prendere in considerazione gli incendi verificatesi nell'ultimo quinquennio. La pericolosità è il risultato della somma dei seguenti 6 parametri: incendiabilità, pendenza, esposizione, quota, rete stradale, centri abitati. L’indice di rischio è dato dal prodotto delle seguenti variabili: pericolosità, vulnerabilità e danno potenziale, riferito all'intero territorio regionale suddiviso in quadrati di un ettaro e riclassificato in quattro classi: molto basso, basso, medio e alto.

La zonizzazione e l'individuazione di Aree omogenee in termini di incendi, fa riferimento alle 25 zone di allerta sulle quali il CFD valuta il livello di pericolosità giornaliero, stabilendo, su di esse, la pericolosità e l’incidenza della distribuzione spaziale degli incendi e delle superfici percorse degli ultimi 10 anni.

Il valore di ogni zona di allerta viene in questo modo considerato come espressione risultante dell’azione dei fattori determinanti e predisponenti gli incendi stessi. Lo studio e il calcolo dei diversi indici elaborati con la “Zonizzazione in aree omogenee” si configurano come la base per una migliore definizione e localizzazione degli obiettivi a cui il piano stesso deve necessariamente tendere negli anni a venire.

Per maggiori informazioni consulta e scarica:

Aggiornamento 2022 Prescrizioni regionali antincendio
Determinazione n.489 del 28.10.2022 - Proroga della fine del periodo di “elevato pericolo di incendio boschivo”

DGR n.18/54 del 10 giugno 2022 - Approvazione Aggiornamento 2022 - Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2022
Relazione Generale 2022
Pianificazione Ripartimentale 2022
Cartografia Regionale 2022
Rete dei punti di avvistamento e risorse idriche
Presidi territoriali antincendio 2022
Superfici percorse dal fuoco e insorgenze nell'ultimo quinquennio
Pianificazione comunale e indice di pericolosità e di rischio
Piano per il Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena

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