Il Capo DPC Fabrizio Curcio all'evento della DPC RAS a Nuoro

Si apre la Settimana Nazionale della Protezione Civile in Sardegna con “Lo stato della pianificazione comunale di protezione civile in Sardegna”

10/10/2022

Si è appena concluso, nell’Auditorium “Giovanni Lilliu” dell’I.S.R.E. a Nuoro, l’incontro sullo “stato della pianificazione comunale di protezione civile in Sardegna”, il primo dei numerosi eventi organizzati dalla Direzione Generale per la Settimana Nazionale della Protezione Civile 2022.

Dopo i saluti, il Direttore Generale Antonio Pasquale Belloi ha ricordato come, in occasione delle recenti emergenze si sia riusciti a mettere a sistema un’ottima collaborazione tra tutti gli attori della protezione civile, ringraziando in particolare i Vigili del Fuoco e i Carabinieri attraverso i quali, durante l’emergenza a Bitti, era di fatto stato possibile tenere i contatti con il sindaco e il prefetto di Nuoro, o ancora il Corpo della Guardia di Finanza, preziosissimo durante l’incendio del Montiferru, senza dimenticare tutti i colleghi del sistema regionale, da quelli del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, a quelli di Forestas, i Barracelli e i preziosissimi volontari.

Il Dg ha poi proseguito sottolineando anche l’importanza della vicinanza ai sindaci, dimostrata anche con la riorganizzazione della Direzione Generale nei Servizi Territoriali, articolazioni territoriali parallele alle prefetture, e concluso annunciando che, all’interno della prossima legge Omnibus e dietro input dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, sarà presentata una proposta per finanziare l’aggiornamento dei piani di protezione civile di tutti i 377 comuni della Sardegna.

Anche il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, ha voluto rivolgere un saluto ai partecipanti, ricordando i passi avanti fatti sia come sistema paese che come territorio, e in particolare di come Nuoro in particolare, abbia vissuto l’emergenza Covid-19 quasi come un’esercitazione permanente sul campo, che ha consentito a tutti di crescere.
Il Prefetto di Nuoro, Luca Rotondi, ha ringraziato il Direttore Belloi per l’attività puntuale e precisa, e in particolare, per l’ultima che richiama i sindaci a dare uno sguardo attento ai piani di protezione civile, ricordando anche lui l'esperienza di Bitti come un buon esempio di armonia e collaborazione tra istituzioni e sottolineando l’importanza degli eventi della Settimana Nazionale di Protezione Civile, un momento generale di riflessione importantissimo soprattutto per la diffusione di una cultura di protezione civile a tutti i livelli.

Emanuele Beccu, Capo Gabinetto dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, ha portato i saluti dall’Assessore Lampis e ricordato che, mentre il ruolo della politica è ascoltare e reperire le risorse in base alle proposte operative, quello dei tecnici è ricercare la migliore operatività possibile, sottolineando anche lui l’importanza dei Sindaci, delle Organizzazioni di Volontariato, che fanno sempre la differenza, e del PNRR anche per i Comuni.

Anche il prefetto di Sassari, Paola Dessì, ha messo in evidenza alcuni concetti fondamentali: fare sistema, pianificare e mettere in campo le risorse e linee d’intervento necessarie a questi fini.

Dopo i saluti istituzionali è stata la volta delle presentazioni tecniche sullo stato di pianificazione, aperte da Mauro Merella, direttore del Servizio di Pianificazione e Coordinamento delle Emergenze della DGPC, che ha in primo luogo illustrato la metodologia seguita per l’indagine conoscitiva disposta dalla Delib. G.R. n. 67/20.

Seguendo quanto disposto nel programma quinquennale dalla Giunta Regionale, che ha chiesto alla Protezione Civile di avvicinarsi ai Comuni, è stato attivato con gli stessi un canale di comunicazione diretto e costante, con l’obiettivo di stimolare l’aggiornamento dei piani di protezione civile ormai datati o la stessa stesura nei casi di necessità.

Tutte le indagini preliminari sono state svolte nel 2020, in piena pandemia, attraverso l’utilissimo strumento della videoconferenza, mentre l’indagine vera e propria è partita nel 2021 con gli Uffici Territoriali, diventati poi Servizi nel 2022, ed è andata a trattare tutte le tipologie di rischio, inserendo poi i dati in una piattaforma in modo da metterli a sistema e poterli analizzare. Fino a ora sono stati analizzati i dati di 285 Comuni, e si conta di arrivare alla totalità dei 377 nel 2023.

Antonio Usai della Direzione Generale ha poi illustrato ai partecipanti la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2021 “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali”, per poi parlare dell'importanza del sindaco nella pianificazione di protezione civile e del ruolo dell'informazione, fondamentale per avere cittadini resilienti, sottolineando anche che i piani stessi debbano essere condivisi con la cittadinanza e aperti alle loro osservazioni.

Maurizio Zucca del Servizio Territoriale di Oristano ha illustrato l'analisi dei dati di inquadramento del territorio e le informazioni generali sui piani, sottolineando come tra il 2014 e il 2017 ci sia stato un picco nell'aggiornamento dei piani, molto probabilmente ricollegabile al fatto che nel 2014 è stato pubblicato il Manuale operativo regionale delle allerte in materia di protezione civile. Riguardo ai dati sui rischi più trattati c'è sicuramente il rischio incendi che è quello presente in tutti i comuni, segue il rischio idrogeologico, mentre in fondo alla classifica si posiziona il rischio neve e ghiaccio. Ancora molto pochi i piani multi rischio. Per quanto riguarda la cartografia invece il 62% aveva una cartografia completa, i restanti una cartografia parziale o nessuna.

Marcello Porcu del Servizio Territoriale di Nuoro si è concentrato sull'analisi dei dati rispetto al modello di intervento e di informazione alla popolazione. Il 96% dei comuni affronta e descrive il sistema di protezione civile, stesse percentuali anche per la modalità di gestione dei bollettini che arrivano dalla regione. Nel 95% dei casi viene individuato il COC come la sala operativa comunale, nell'86% dei casi sono state individuate delle aree di attesa per la popolazione e nel 76% anche gli spazi per eventuali strutture campali. Per quanto riguarda l'attivazione del volontariato organizzato, metà dei piani non codifica nulla a riguardo e c'è ancora tanto da fare per quando riguarda la formazione della popolazione. Solo nel 16% dei casi è stata fatta un'efficace attività di formazione, parte sicuramente fondamentale per avere dei comportamenti, da parte della popolazione, che riducano il danno.

Francesco Tola del Servizio Territoriale di Sassari ha invece analizzato i dei dati riguardanti il rischio idraulico e idrogeologico da fenomeni meteorologici avversi e del rischio neve e ghiaccio. I primi due sono presenti e pianificati nel 90% dei casi, (i comuni vulnerabili sono 176), mentre il rischio neve e ghiaccio, nonostante interessi potenzialmente tutti i comuni, nel 71% di quelli intervistati non ha nessun tipo di pianificazione.

A concludere gli interventi tecnici Gianluca Fontana, del Servizio Territoriale di Cagliari, che ha analizzato i dati di rischio incendi boschivi, il rischio da deficit idrico il rischio sismico, quello da maremoto e rischio balneare. Per quanto riguarda il rischio incendi si può dire che in generale è stata fatta una buona pianificazione, la pianificazione per il rischio incendi d’interfaccia è presente nel 94% dei comuni, mentre il rischio deficit idrico lo prende in considerazione solo nel 3,2% dei comuni. Anche il rischio sismico presenta una percentuale molto bassa di pianificazione, solo nel 4,3% dei comuni. Infine, il rischio maremoto è presente nel 4,8 % dei casi analizzati.

A metà mattina è intervenuto a sorpresa anche il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio che ha salutato tutti i presenti e sottolineato come l'evento sia in linea con tutta la filiera. “Il tema della pianificazione è da tenere al centro delle agende. Pianificare significa infatti conoscere i rischi e mettere in piedi delle risposte, ognuno per il suo grado di competenza”.
Il tema delle pianificazioni, ha continuato Curcio, intercetta il tema della formazione, degli operatori, e delle buone pratiche, e a questo proposito ha ricordato che il 15 e 16 ottobre, la Settimana Nazionale di Protezione Civile si concluderà con Io Non Rischio, la Campagna nata per informare i cittadini sui comportamenti da tenere in caso di eventi estremi, “la maggior parte delle vite purtroppo si perdono proprio perché non si sa come reagire a questi eventi” ha concluso Curcio.

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