Convegno Rete Radio Oliena

Rete radio regionale - Un sistema per le telecomunicazioni in emergenza

13/05/2023

Si è svolto oggi a Oliena il convegno dal titolo “Rete Radio Regionale – Un sistema per le telecomunicazioni in emergenza”, organizzato dalla Direzione generale della protezione civile della Regione Sardegna. Obiettivo dell’incontro è stato quello di presentare lo stato dell’arte della Rete radio regionale, le nuove tecnologie utilizzate e le sfide future, in un contesto - quello sardo - multirischio e ad elevata vulnerabilità, in particolar modo per il rischio idrogeologico e per gli incendi boschivi.

L’Assessore della difesa dell’ambiente, Marco Porcu ha portato i saluti del Presidente Christian Solinas a tutti i partecipanti e ha ringraziato tutto il Sistema di protezione civile e i dipendenti della Dgpc Ras per l’organizzazione dell’evento. A seguire sono intervenuti anche il Tenente Colonnello Enrico Ferrandu del Comando militare dell'esercito Sardegna, il Direttore generale di Areus Simonetta Bettelini, il Direttore generale di Forestas Antonio Casula, il Commissario del Servizio territoriale ispettorato ripartimentale di Lanusei del Cfva, Giovanni Monaci, il Comandante dei Vigili del Fuoco di Nuoro Antonio Giordano e il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi. Ognuno di loro ha sottolineato l’importanza della Reta radio regionale nei rispettivi ambiti di competenza.

Ad aprire i lavori della giornata è stato il Direttore generale Antonio Pasquale Belloi, che dopo i saluti ha ringraziato i colleghi del Settore telecomunicazioni in emergenza per il lavoro e l’organizzazione dell’evento. Il DG ha messo in evidenza l’importanza di una tempestiva valutazione e relativa comunicazione dell’entità e degli effetti di un evento calamitoso atteso o in atto, in modo da poter evitare, o quanto meno, limitarne le conseguenze. A questo proposito ha ricordato quanto sia stata fondamentale la Rete radio di protezione civile, nel garantire le comunicazioni tra le strutture operative del Sistema durante l’alluvione di Bitti nel novembre 2020. “Un sistema di telecomunicazione via radio, distribuito capillarmente sul territorio e resiliente a eventi calamitosi gravi, infatti – ha continuato il Direttore - consente sia la condivisione tempestiva dello scenario di evento e di danno, sia il coordinamento delle azioni per la gestione dell’evento stesso”. Un sistema come questo costituisce dunque per la Regione Sardegna, uno strumento di comunicazione indispensabile per far fronte in modo coordinato e più efficiente alle varie emergenze alle quali il Sistema di protezione civile è tenuto a far fronte.

La prima sessione, dedicata al progetto di realizzazione della Rete radio regionale, moderata dall'ingegnere Giuseppina Masala - responsabile del settore Telecomunicazioni in emergenza, è iniziata con l’intervento dell’Assessore della difesa dell’ambiente, Marco Porcu, che ha fatto un breve excursus sulle tappe fondamentali delle Telecomunicazioni radio della Regione Sardegna, parlando della nascita del sistema integrato di Radiocomunicazione in tecnologia analogica che si sviluppa in tutto il territorio regionale a metà degli anni ’90, passando per la reingegnerizzazione avvenuta nel 2005, quando si sostituiscono i link punto punto in tecnologia analogica, con moderni link radio in tecnologia digitale e si creano maglie radioelettriche per connettere le strutture operative del Cfva (Sale operative e basi aeree), primo utilizzatore della rete. Nel 2009 – ha continuato l’Assessore - in seguito agli eventi di Capoterra dell’anno precedente, viene istituita la Direzione Generale della Protezione Civile con compiti di coordinamento di tutte le componenti del Sistema, e tra il 2014 e il 2019 si dota di una Rete radio digitale in tecnologia DMR (Digital Mobile Radio) nella configurazione TIER II Simulcast, in modo da garantire le comunicazioni in emergenza in armonia con il Sistema nazionale. Nel 2016 poi, la Giunta ha approvato il progetto denominato “Rete Radio Regionale Interoperabile” che vede protagonisti per la sua realizzazione il Cfva e la Direzione Generale della Protezione Civile. “Il progetto - ha aggiunto l’assessore - risponde all’obbiettivo strategico di dotare la Regione di una risorsa al servizio di tutti i soggetti che possono averne beneficio”.

La realizzazione del primo lotto è prevista per la fine di maggio, tutta la Rete è stata finanziata con i fondi del POR FESR 2014-2020. Anche per il 2021-27, lo stesso POR, ha destinato ulteriori risorse per la Rete radio regionale, in particolare per estenderla sul territorio regionale, potenziarne la capacità, gestire le comunicazioni multiple in campo ampliarne i servizi offerti, e appunto, aumentare la platea degli utilizzatori. Proprio per questo nei prossimi mesi, sono previste specifiche attività di sperimentazione con la polizia municipale del Comune di Sassari e con il Soccorso alpino e speleologico della Sardegna.

Il convegno è entrato nel vivo con l’intervento dell’ingegnere Chiara Orrù, del Settore telecomunicazioni in emergenza della Direzione generale della protezione civile, che ha approfondito il progetto della nuova Rete radio regionale, parlando della sue estensione ed evoluzione, concentrandosi sulla sua importanza per le attività legate all’antincendio boschivo, alle emergenze idrogeologiche e idrauliche e al presidio del territorio, ma anche per la ricerca dispersi, il soccorso alla popolazione, il superamento dello stato di emergenza, il supporto ad altre regioni per eventi calamitosi e per i grandi eventi. Nello specifico ha poi illustrato la dorsale di trasporto e le reti di diffusione, spiegando le differenze tra rete di diffusione digitale DMR TIER II della protezione civile e la rete digitale DMR TIER III, dell’evoluzione della rete analogica del corpo forestale e di vigilanza ambientale e della rete aeronautica in modulazione AM.

Gli obiettivi principali del progetto, ha sottolineato l’ingegnere, sono l’ampliamento e la reingegnerizzazione della dorsale di trasporto, l’aumento della capacità di trasporto della dorsale, la digitalizzazione della componente di diffusione analogica tramite l’adozione della tecnologia DMR TIER III, l’inserimento di nuovi siti radio, ma anche l’aumento della robustezza della rete di dorsale mediante la realizzazione di strutture ad anello su tutto il territorio. Ha parlato poi dell’uso di MPLS - tecnologia per reti IP che permette di instradare flussi di traffico multiprotocollo tra nodo di origine e nodo di destinazione tramite l'utilizzo di identificativi e dell’integrazione con la Rete telematica regionale (Rtr).

Nello specifico, ha spiegato Orrù, l’aumento della capacità di trasporto consente di offrire un servizio radio a tutti gli enti che per le loro attività istituzionali necessitano di un sistema di radiocomunicazioni, come ad esempio il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, Enas, Areus, le Polizie municipali. Le caratteristiche tecniche della rete, infatti, garantiscono la separazione del traffico relativo ai diversi enti utilizzatori, con comunicazioni cifrate, mentre nelle sale operative, i terminali operativi integrati possono interagire esclusivamente con le proprie radio. L’uso di gruppi di chiamata permette poi di comunicare in ogni momento con radio posizionate sullo stesso gruppo, evitando che tutti sentano tutti, inoltre solo le radio registrate sul sistema possono comunicare, dando così una maggiore garanzia di sicurezza e riservatezza. L’integrazione con la Rete telematica regionale poi, aumenta la robustezza di entrambe le reti e in caso di guasti sulla rete radio, la Rtr garantisce la continuità del servizio nelle sale operative.

La dorsale di trasporto prevede l’attivazione di 16 nuovi siti, arrivando a un totale di 64, e non trasporta solo comunicazioni voce, ma viene utilizzata anche per trasportare i dati della Rete unica regionale di monitoraggio meteorologico e idropluviometrico fino alle centrali di acquisizione ed elaborazione. Le reti di diffusione DMR TIER II sono utilizzate nelle attività di protezione civile, mentre la nuova Rete regionale di diffusione Tier III è utilizzata principalmente per la Campagna antincendio boschivo. Attualmente si sta procedendo a una migrazione graduale e controllata tra tecnologia analogica e digitale, per quanto riguarda invece il funzionamento degli apparati, questo avviene in dual mode. Le reti DMR TIER III permettono una migliore efficienza spettrale e un minor costo per le licenze d’uso delle frequenze. Per concludere Orrù ha parlato delle sperimentazioni con il Comune di Sassari e il Soccorso alpino, e della possibilità di attivare siti radio in località particolarmente critiche, non presidiate, prive di infrastrutture, di corrente elettrica e di viabilità di acceso per mezzi su ruota. Sono diversi i siti sul territorio sardo che presentano le criticità descritte e corrispondono spesso a territori molto importanti dal punto di vista naturalistico e dove dunque le attività legate alla campagna Aib e alla ricerca dispersi, rendono le comunicazioni via radio di importanza vitale. Per la sperimentazione è stato scelto un sito in località Monte Lattias nel territorio del comune di Assemini.

Fabrizio Pierro di Geg S.r.l. ha parlato di soluzioni e integrazione di radio sistemi per la protezione civile, dell’ampliamento previsto per il 2023 in Sardegna, e dei siti alimentati a energie eolica e microeolica. Nella seconda sessione, dedicata agli utilizzatori della Rete radio regionale, sono intervenuti Marco Cordeddu di Enas - Ente Acque della Sardegna - ha evidenziato l’importanza della collaborazione con la RAS per l'estensione della “Rete Radio Regionale Interoperabile” in diversi invasi, siglata nel 2018, tramite il protocollo di intesa tra DG Cfva - DG Protezione Civile - DG Enas, che prevede di collaborare all'iter necessario per fornire un servizio di comunicazione via Radio dedicato al miglioramento dei compiti di protezione civile dell'ENAS.

Mario Pitzalis di Areus – Azienda Regionale Emergenza Urgenza Sardegna - ha parlato dei sistemi radio a supporto del Servizio sanitario di urgenza ed emergenza preospedaliera 118 e del numero unico 112. Pitzalis ha sottolineato come sistemi di radiocomunicazione di un organizzazione come Areus rappresentino un anello fondamentale nella catena di coordinamento degli eventi di soccorso perché semplificano e velocizzano la gestione degli interventi di soccorso nell’ordinario, e diventano indispensabili nelle comunicazioni con gli elicotteri e nel coordinamento dei soccorsi in caso di maxiemergenza.

Emilio Garau, presidente della rappresentanza del volontariato di protezione civile della Regione Sardegna, ha parlato dell’importanza delle comunicazioni via radio nelle attività di volontariato, facendo un excursus sull'utilizzo del sistema radio nelle varie emergenze citando vicende significative a partire dall'annuncio della fine della guerra mondiale nel maggio del 1945 da una radio sarda, passando per l’emergenza Tsunami del 2004 fino all’esercitazione del Dipartimento di protezione civile “Sisma nello Stretto” dell’ottobre scorso.

Nella terza sessione, dedicata alle comunicazioni Mission Critical, si sono succeduti Lorenzo Spadoni di Motorola Solutions Italia S.r.l. che ha parlato di interoperabilità tra smartphone e radio e Alessandro Carelli di Leonardo S.p.a che ha invece parlato di reti ibride come Broadband, di Tetra e DMR, ma anche dei sistemi radio base convergente, di cyber security e di intelligenza artificiale.

La giornata si è conclusa con un Q&A dove i partecipanti hanno potuto confrontarsi e discutere su gli aspetti più rilevanti della giornata.

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