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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Sotterranea

Cascate
La rete di monitoraggio delle acque sotterranee persegue l’obiettivo di: classificare, sotto l’aspetto chimico e quantitativo, le acque sotterranee della Sardegna, acquisire, rilevare, elaborare e diffondere i dati monitorati. Le postazioni sono dislocate in 37 acquiferi significativi.

Per il monitoraggio delle acque sotterranee la Regione Sardegna, nell’ambito del Piano di tutela delle acque, ha individuato gli acquiferi significativi e i centri di pericolo relativamente ai quali è stata individuata una preliminare rete costituita da 186 punti, 53 dei quali, scelti tra i più rappresentativi, costituiscono la rete di monitoraggio regionale. Per ogni acquifero significativo, sono state individuate da 1 a 3 stazioni di monitoraggio, a seconda della loro potenzialità e della loro vulnerabilità.

Sulle stazioni, a cadenza semestrale, sono effettuate le misure chimiche e quantitative previste dal decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152. Questi punti sono integrati dalla rete di monitoraggio di Arborea, costituita da 10 stazioni di monitoraggio quali/quantitativo semestrale e da altre 12 stazioni che, unitamente alle 10 citate, costituiscono una rete locale quantitativa mensile. I corpi idrici sotterranei significativi sono stati classificati, dal punto di vista chimico, secondo quanto previsto nell’allegato 1 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e s.m.i., a seguito del campionamento preliminare effettuato nel periodo marzo – agosto 2003 e del primo monitoraggio effettuato ad Arborea nel settembre 2003.

Il Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali dell’Assessorato della difesa dell’ambiente, nell’ambito del POR Sardegna 2000/2006 Asse I Misura 1.7 Monitoraggio ambientale, ha affidato l’incarico per la realizzazione di un sistema di monitoraggio qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, al fine della definizione dello stato ambientale dei corpi idrici significativi. L’obiettivo generale che si intende conseguire è la realizzazione e l’attivazione di un sistema di monitoraggio e classificazione, sotto l’aspetto chimico e quantitativo, delle acque sotterranee della Sardegna e la relativa acquisizione, rilevamento, elaborazione e diffusione dei dati monitorati in attuazione della Direttiva 2000/60 /CE e decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il fine che si intende perseguire è l’attuazione di una corretta politica di gestione delle risorse idriche sotterranee attraverso la protezione e la conservazione delle stesse e il controllo delle criticità (inquinamento, sovrasfruttamento, depauperamento).I dati derivanti dal monitoraggio saranno finalizzati anche all’aggiornamento e adeguamento del Piano di tutela delle acque.

Gli obiettivi del progetto saranno raggiunti attraverso l’attuazione delle seguenti attività condotte su scala regionale:
- censimento e caratterizzazione dei punti d’acqua;
- caratterizzazione idrogeochimica e idrogeologica degli acquiferi;
- realizzazione di modelli di simulazione del flusso idrico sotterraneo e del trasporto degli inquinanti;
- definizione della rete di monitoraggio delle acque sotterranee.
Parallelamente a tali attività, sarà realizzato un Sistema Informativo Territoriale (SIT) in grado di permettere una razionale raccolta, elaborazione e restituzione di:
- dati idrogeologici, chimici e dati relativi alle pressioni acquisiti durante le varie fasi del progetto e funzionali alla caratterizzazione dei corpi idrici e alla strutturazione della rete definitiva di monitoraggio quantitativo e chimico;
- dati chimici e quantitativi che verranno acquisiti con il monitoraggio, da effettuarsi ai sensi della parte terza del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sulla rete definitiva in fase di gestione a regime.
Il soggetto istituzionalmente preposto per la futura gestione a regime della rete di monitoraggio quantitativo e chimico delle acque sotterranee è l’ARPAS.