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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Laghi e invasi

Monitoraggi ambientali
La normativa di riferimento per le acque superficiali ha subito una evoluzione con il D.Lgs. 152/06, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio e la classificazione dello stato ecologico che hanno visti privilegiati maggiormente gli elementi biologici che non erano considerati nel decreto del 1999.

La modifica della metodologia di classificazione ha reso difficile identificare i corpi idrici secondo il D.Lgs. n. 152/2006 in quanto non sono ancora stati definiti i criteri di applicazione. Pertanto anche la classificazione dello stato ecologico ed ambientale dei laghi per l’anno 2006 si è basata sulle metodologie previste dal decreto Min. Ambiente n. 391 del 29 dicembre 2003, permettendo il confronto con le classificazioni dei periodi precedenti. Il monitoraggio riguardante la “fase conoscitiva” dello Stato di Qualità dei laghi regionali, della durata di 24 mesi e iniziato nel 2002, ha permesso la prima classificazione dei corpi idrici individuati. Il monitoraggio riguardante la “fase a regime”, proseguito fino al 2006, ha permesso un ulteriore classificazione degli invasi.

I criteri per la scelta delle stazioni di prelievo, essendo tutti gli invasi presenti in Sardegna di superficie inferiore a 80 km2, indicano un’unica stazione fissata nel punto di massima profondità. Per i laghi con profondità sino ai 50 metri, i campionamenti vengono effettuati in superficie, sul fondo ed in posizione intermedia, mentre per i laghi con profondità superiore ai 50 metri, si preleva un campione in superficie, uno a 25 metri, uno a 50 metri e uno sul fondo. I campionamenti nel corso della fase conoscitiva sono stati eseguiti semestralmente.

Al fine di una prima classificazione dello stato ecologico dei laghi viene valutato lo stato trofico, espressione della condizione di un lago in funzione dei nutrienti presenti, per l'individuazione del livello da attribuire alla trasparenza e alla clorofilla “a” e per l'attribuzione del livello per l'ossigeno disciolto e il fosforo totale. Lo stato ecologico è ottenuto sommando i livelli dei singoli parametri. In merito alla definizione dello stato chimico dei laghi, il D.Lgs. 152/06 si basa sul calcolo della media aritmetica annuale delle concentrazioni delle sostanze pericolose.

Il monitoraggio degli invasi è stato eseguito dall’ARPAS con cadenza semestrale le sostanze ricercate variano in base al laboratorio provinciale. Lo stato chimico degli invasi è buono per l’83 %, mentre risulta scadente per il 17% a causa principalmente della presenza di metalli pesanti. I metalli pesanti rilevati nei laghi e negli invasi appartengono alla lista delle sostanze pericolose e prioritarie per le quali la Direttiva 2000/60/CE prevede la totale, sebbene graduale, eliminazione; la loro origine potrebbe anche essere di tipo naturale, ma tale ipotesi necessiterebbe di ulteriori indagini specifiche.