Logo Regione Autonoma della Sardegna
IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Bilancio idrico

Il bilancio idrico, così come definito nel D.M. 28 luglio 2004, è inteso come la comparazione, nel periodo di tempo considerato, fra le risorse idriche (disponibili o reperibili) in un determinato bacino o sottobacino, superficiale e sotterraneo, al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici ed i fabbisogni per i diversi usi (esistenti o previsti).

La tutela quantitativa della risorsa idrica concorre al raggiungimento degli obiettivi di qualità attraverso una pianificazione delle utilizzazioni delle acque volta a consentire un consumo idrico sostenibile. La pianificazione in materia di risorse idriche è volta ad assicurare l'equilibrio del bilancio idrico tenendo conto dei fabbisogni, delle disponibilità, del minimo deflusso vitale e delle destinazioni d'uso della risorsa. Va sottolineato che uno degli obiettivi fondamentali del D.Lgs n. 152/2006 è di "perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili" da raggiungere attraverso "la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi nell'ambito di ciascun Distretto Idrografico" e con "l'individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche". La predisposizione del bilancio idrico e', dunque, di fondamentale importanza per la corretta pianificazione e gestione delle risorse idriche per i diversi scopi.

Il sistema di approvvigionamento idrico della Sardegna per il comparto civile, irriguo ed industriale utilizza, per la maggior parte, acque superficiali immagazzinate e regolate da invasi artificiali (32 dighe e 25 traverse fluviali). Le stesse acque sono utilizzate in alcuni casi anche per la produzione di energia idroelettrica.

Attualmente l’unico settore che oggi in Sardegna presenta limitazioni significative nelle assegnazioni è quello agricolo che, con le disponibilità attuali e gli attuali ordinamenti colturali, può sviluppare l’irrigazione su circa il 30% delle aree attrezzate. Per gli altri settori, civile ed industriale, è invece programmata nel breve periodo la riduzione dei prelievi, da realizzarsi a seguito di un complesso di interventi finalizzati all’efficientamento delle opere e degli assetti gestionali.
E’, comunque, da sottolineare che il fenomeno delle fluttuazioni climatiche determina, ovviamente, il problema della non stazionarietà del bilancio idrico tra risorse effettivamente disponibili e fabbisogni potenziali.

Ciò impone una specifica attenzione nell’impostazione delle regole di gestione in quanto la possibilità di erogazione è inferiore alla domanda potenziale. La disponibilità di risorsa idrica è un fattore di primaria importanza che si ripercuote sulle attività umane, dal settore civile a quello agricolo, dal settore industriale a quello ricreativo, ed i fenomeni siccitosi possono avere un impatto rilevante sia sull'ambiente che sull'economia regionale. Oggi, sempre più, è necessario che la domanda potenziale si adatti all'offerta disponibile, modulandosi nei tempi e nei luoghi.