Attualmente le principali tipologie di impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti speciali esistenti in Sardegna sono le seguenti:
- impianti di incenerimento/coincenerimento;
- discariche;
- impianti di stoccaggio;
- impianti di recupero.
Gli impianti di incenerimento e coincenerimento, pur basandosi entrambi sul processo di combustione dei rifiuti, si distinguono tra loro per la funzione principale: nel primo caso lo smaltimento di rifiuti, nel secondo la produzione di energia o materiali. Come per le discariche, si tratta di impianti di smaltimento definitivo.
Delle tre tipologie di discarica previste dalla normativa nazionale, solo due sono rappresentate nel territorio isolano: le discariche per rifiuti non pericolosi e per rifiuti inerti. Sono pertanto assenti in Sardegna le discariche per rifiuti pericolosi.
Gli impianti di stoccaggio costituiscono un anello intermedio tra la produzione del rifiuto e il suo recupero o smaltimento definitivo; la necessità di tali impianti deriva dalla razionalizzazione del sistema dei trasporti agli impianti di trattamento. Se finalizzati allo smaltimento definitivo sono definiti impianti di deposito preliminare; se finalizzati al recupero sono definiti impianti di messa in riserva.
Gli impianti di recupero consentono di chiudere il ciclo dei rifiuti tramite la produzione di materiali o energia. Le principali tipologie di impianti di recupero esistenti sul territorio regionale sono rappresentante dagli impianti di riciclaggio degli inerti e gli impianti di recupero dei metalli (i rottamatori).
I soggetti che intendono realizzare e gestire nuovi impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti devono richiedere ed ottenere un'autorizzazione che verrà poi inserita in una banca dati regionale e nazionale
Di seguito è possibile consultare l’elenco degli impianti per la gestione dei rifiuti speciali autorizzati in Sardegna.