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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Il Programma CAMP entra nella sua piena operatività

Veduta aerea su Guspini
Il Programma CAMP Italia per la Sardegna, inerente la gestione integrata delle aree costiere è entrato nelle ultime settimane nella sua piena operatività per quanto riguarda la fase di definizione della strategia generale e l’individuazione delle azioni portanti, su scala locale e sovralocale, che sostanzieranno l’attuazione del programma per i prossimi tre anni.
Ciò è stato reso possibile dall’avviamento della stesura dello Studio di Fattibilità e mediante il coinvolgimento dei soggetti istituzionali operanti nelle due macro aree costiere interessate, nonché, principalmente, attraverso l’attività di ascolto degli enti locali.
Nella trascorsa settimana sono stati incontrati, presso le loro sedi, i sindaci dei comuni di Castelsardo, Valledoria, Badesi, Trinità d’Agultu, per l’area settentrionale, – per la quale è stata ipotizzata un’estensione dei confini fino al promontorio di Li Capuneddi, giustificata dalla presenza dell’area SIC “Foci del Coghinas”– e quelli di Riola Sardo, Narbolia, San Vero Milis, Cuglieri, per l’area occidentale. E’ stato rilevato, in tali occasioni, un alto grado di interesse per l’iniziativa e una fattiva propositività.

Le priorità di progetto emerse dai colloqui articolano ed interpretano quella tensione dialettica positiva fra le esigenze della tutela e quelle dello sviluppo che meritano una cura particolare nel caso specifico dei territori costieri.
Una serie di temi fanno capo all’idea del recupero paesaggistico dei litorali collegato con il potenziamento dell’accessibilità pubblica della costa e della sua fruibilità:
• sia attraverso l’idea dell’eliminazione e spostamento di manufatti ed infrastrutture presenti su cordoni dunali e aree di retrospiaggia;
• sia attraverso l’aumento della percorribilità ciclopedonale ed in genere “lenta” del territorio costiero.
Una seconda famiglia di azioni può ricondursi alla necessità di prospettare, accanto ad ogni azione di valorizzazione del primo tipo, l’inserimento di nuove attività economiche e/o l’integrazione di quelle esistenti.
Un terzo raggruppamento di ragionamenti sono stati effettuati con la prospettiva di valorizzare il patrimonio identitario e storico culturale dei territori costieri (es. torri costiere) attraverso la connessione con la gestione di grandi eventi artistico-musicali, e la progettazione di tutte le condizioni necessarie per il raggiungimento di standard qualitativi specifici in campo ricettivo e dei servizi turistici (es. Ecolabel).
Un ultimo raggruppamento di progetti può ricondursi alla costruzione di un concreto modello di governance intersettoriale fra figure delle istituzioni coinvolte nella gestione di compendi rilevanti sotto l’aspetto ecologico/economico ( es. dune di Is arenas, foce del Coghinas).
Mentre proseguono i contatti con le amministrazioni locali, lo staff tecnico multidisciplinare della Conservatoria sta ragionando sulle linee di lavoro percorribili con maggiore risultato che, dunque, saranno parte della matrice operativa del programma CAMP.
Esiste, infatti, la concreta possibilità che attraverso lo svolgimento del CAMP, non solo si pervenga a creare le precondizioni per uno sviluppo autenticamente sostenibile delle aree costiere, ma anche che la Sardegna contribuisca, con l’autorevolezza che le deriva dal’originalità e dalla replicabilità delle sue iniziative, alla scrittura della legge nazionale, in recepimento del Protocollo ICZM firmato a Madrid del gennaio 2008, attraverso cui si configurerà la strategia nazionale sulla gestione integrata delle aree costiere.

Consulta la nota informativa del progetto Camp Sardegna