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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

La colonna sarda della Protezione Civile pronta a partire per l’Abruzzo

Protezione Civile
La “colonna sarda” è pronta per la missione in Abruzzo, ma la Protezione Civile nazionale raccomanda: “Nessuno è autorizzato a partire senza la preventiva autorizzazione”. 480 uomini hanno dato la loro disponibilità alla missione e la Protezione Civile Regionale ha messo in campo uomini e mezzi validi sia per la movimentazione terra e gli scavi ma anche per l’assistenza alle popolazioni colpite da terremoto.

L’assessore della Difesa dell’ambiente Emilio Simeone conferma la disponibilità per la missione: ”Siamo in attesa della chiamata da Roma - dice Simeone - I nostri 480 uomini, 120 per turno, sono pronti a partire sin da subito. La Regione ha già stanziato 100 mila euro perché i responsabili della Protezione Civile regionale operino fattivamente. Per il tipo di interventi richiestici, siamo ampiamente attrezzati. Aspettiamo solo l’OK”.

La “colonna mobile” della Regione è composta da unità cinofile, mezzi e attrezzature per la movimentazione delle macerie, autobotti per il trasporto di acqua potabile, ambulatorio mobile, ambulanze, cucina da campo, torri faro, gruppi elettrogeni, tende da campo, strutture mobili per l’allestimento di postazioni mediche avanzate, e altre attrezzature per la logistica. Per l’assistenza alle popolazioni sfollate il contingente sardo è dotato di cucine da campo in grado di somministrare non meno di 200 pasti all’ora. L’equipe del 118 ha al suo interno 15 professionisti tra medici e infermieri specializzati per l’assistenza sanitaria.

La disponibilità dei volontari, che chiedono di partire per l’Abruzzo, è andata al di là di ogni più rosea aspettativa e l’Assessore Simeone esprime parole di ringraziamento per tutti: ”A questo proposito ringrazio sia il nostro personale che si sta prodigando in queste ore per la partenza, che i volontari che stanno aderendo numerosissimi alla missione, contribuendo a garantire il pronto intervento. In ogni caso-conclude l’Assessore - al di la della voglia di portare solidarietà alle persone colpite dal terremoto, bisogna attendere la convocazione ufficiale da Roma per non creare intralci all’organizzazione dei soccorsi”.