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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

RemTech Expo 2009: tavola rotonda delle Arpa

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29.09.2009

Il 23-24-25 settembre 2009 si è tenuto a Ferrara l’evento “RemTech Expo 2009”, Terzo Salone sulle Bonifiche dei Siti Contaminati e sulla Riqualificazione del territorio.
RemTech Expo 2009 ha puntato all’internazionalizzazione, al coinvolgimento degli enti pubblici e del mondo dell’industria, allo sviluppo di tematiche trasversali ed al coinvolgimento di nuovi settori di interesse per dare voce all’incontro ed al confronto tra domanda e offerta.

La Tavola Rotonda dal titolo “Inquinamento diffuso e puntuale nelle acque sotterrane: è possibile una gestione coerente e integrata?” è stata organizzata dalle Agenzie ambientali, su iniziativa di ARPA Emilia Romagna e ARPA Toscana.

L’incontro, al quale ha preso parte il Direttore del Dipartimento Provinciale di Sassari in qualità di rappresentante dell’ARPAS, ha affrontato gli aspetti tecnici e normativi legati alla problematica di gestione degli inquinamenti puntuali e diffusi delle acque sotterranee, con un approfondimento particolare sulle metodologie di individuazione dei valori di fondo naturale.
Alla luce della nuova normativa europea e nazionale sullo stato di qualità degli acquiferi sotterranei (Dir. 2000/60 CE; Dir. 2006/118 CE e D.Lgs. 30/2008) e gli obiettivi di tutela, emerge la necessità di inquadramento di situazioni specifiche legate a situazioni di inquinamento all’interno di siti contaminati per i quali sono applicati i limiti indicati nella tabella 2 della parte quarta titolo V d.lgs 152/06.

In questo ambito, un elemento comune fra le norme viene ravvisato nella esigenza, per particolari contesti ambientali, di validi strumenti e metodologie per lo studio dei valori di fondo naturale, soprattutto in relazione ai livelli di antropizzazione dei siti ed al loro eventuale stato di inquinamento. Ciò anche allo scopo, non ultimo, di garantire agli operatori elementi di giudizio sicuri e comuni in tutto il territorio nazionale.

Il rappresentante di ISPRA ha illustrato con dettagliati approfondimenti tecnici le metodologie messe a punto dall’Istituto per determinare i valori di fondo naturale nelle acque sotterranee. Tali metodologie sono state sviluppate nell’ambito di una esperienza specifica relativamente ad alcuni parametri inorganici (Mn, Fe, Mn, Solfati e Cloruri) nei siti di Massa e di Livorno, ma contengono molteplici spunti di riferimento di carattere più generali. La trattazione ha illustrato anche alcuni approcci metodologici al problema proposti a livello europeo quali quelli derivanti dal progetto BRIDGE (Backgoround cRiteria for the IDentification of Groundwater thrEsholds) o dal metodo del Servizio Geologico Francese (BRGM) per la determinazione del fondo geochimico di un acquifero (Guide technique qualité naturelle des eaux souterraines: Méthode de caractérisation des états de référence des aquifères français, Laurence Chéry, BRGM édition, 2006).
È stata posta in evidenza una correlazione fra i vari riferimenti normativi sulle acque sotterranee e le modalità di utilizzo dei valori di fondo, da cui emerge che lo studio di essi può essere considerato come punto di partenza per l’applicazione della Direttiva 2006/118 CE e del D.lgs 30/2008, per gli aspetti comuni.

La definizione dei valori di fondo naturale fornisce anche valido contributo per affrontare le problematiche legate all’art. 300 del D.Lgs. 152/06 in relazione all’applicazione del danno ambientale. Nel dettaglio, la conoscenza dei valori di fondo permette di stabilire lo stato di qualità originario di un acquifero sotterraneo e quindi individuare le reali alterazioni determinate da specifiche forme di inquinamento.

Nell’ambito della discussione si è parlato della necessità di un’evoluzione dell’impianto normativo del D.Lgs. 152/06 in relazione ai Siti contaminati, soprattutto per l’individuazione di obiettivi di bonifica delle acque sotterranee per tutti quei parametri che al momento non sono normati. È stato evidenziato come dall’emissione del DM 471/99 ad oggi l’ISS abbia definito valori di riferimento per molte sostanze non contemplate delle tabelle normative attualmente vigenti.

In questi contesti il ruolo delle ARPA, APPA e di ISPRA può essere significativo nell’inquadrare, attraverso metodologie e riferimenti comuni, gli aspetti territoriali e sito specifici anche nell’ottica di una integrazione fra i differenti approcci.

Tutti i presenti hanno convenuto sull’esigenza crescente di eventi, quale questo, che possano portare ad un confronto costruttivo per arrivare ad avere una valutazione condivisa sugli aspetti tecnici e normativi trattati, in relazione alla gestione dei corpi idrici sotterranei ed alle problematiche del loro inquinamento puntuale e diffuso. Il D.lgs 30/2008 appare come anello di connessione tra la gestione dello stato di qualità delle acque sotterranee ed il problema delle bonifiche dei siti inquinati. È dispiaciuto non poter condividere il confronto all’interno della Tavola Rotonda con i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente (Qualità della Vita) per l’assenza del proprio rappresentante. Infine si è condivisa fra i presenti l’esigenza di costruire fra le ARPA una rete coerente ed omogenea di conoscenze ambientali delle acque sotterranee, in relazione anche ai valori di fondo naturale, che agevoli la gestione delle problematiche trattate.

Partecipanti relatori:
- Laura D’Aprile - ISPRA
- Giuseppe Bortone - Regione Emilia Romagna
- Sonia Cantoni – ARPA Toscana
- Silvano Ravera – ARPA Piemonte

Coordinatore dell’incontro: V. Belladonna - ARPA Emilia Romagna

Link utile:
Sito ufficiale RemTech Expo 2009