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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

L'UNIONE SARDA - Provincia di Cagliari: Un progetto internazionale per il recupero delle torri costiere. Siglato tra Francia e Italia e finanziato dall'Ue.

23.02.2010
Pula: Il progetto da un milione e 880 mila euro siglato con Liguria, Toscana e Corsica. Piano di recupero delle torri costiere.

I soldi dell'Ue per Coltellazzo, Cala D'Ostia e San Macario
PULA Unica lo è di sicuro. E non tanto per le architetture del monumento principale che nei secoli ha anche subito importanti modifiche, quanto per via di quella originale muraglia di cinta non presente nella altre torri costiere della Sardegna. Il Coltellazzo (il nome risale al Medioevo), chiamata anche torre di Sant'Efisio in onore del martire guerriero che venne decapitato sulla vicinissima spiaggia di Nora, fa ora parte di un importante programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia (For-Access) siglato tra Pula (comune capofila), la Provincia di Olbia-Tempio, la città ligure di Sarzana, le Province di Lucca e Grosseto, la cittadina corsa Vigo e il consiglio generale della Corsica meridionale ma anche l'Agenzia regionale sarda della Conservatoria delle Coste.
«Un progetto predisposto nel 2009 e che ora, la notizia è di questi giorni, l'Unione europea ha riconosciuto ufficialmente garantendo la prima importante tranche di finanziamento», spiega il sindaco di Pula, Walter Cabasino. Un nulla osta che si trascina dietro un finanziamento di un milione e 880 mila euro grazie ai quali non soltanto la Sardegna e in particolare Pula e Santa Teresa di Gallura riusciranno a rimettere in sesto le loro magnifiche fortificazioni costiere (oltre al Coltellazzo l'amministrazione pulese sistemerà anche la torre di Cala D'Ostia a Santa Margherita e quella dell'isolotto di San Macario), ma anche la Liguria, la Toscana e la Corsica.
«È chiaro che tra tutti questi monumenti e i centri interessati al programma For-Access esiste un filo conduttore comune, aspetti che in qualche modo mettono in relazione i nostri siti con quelli di Sarzana, Vigo, Santa Teresa e le realtà costiere toscane. In questi mesi con le altre amministrazioni abbiamo avuto scambi continui per poter mettere a punto il cosiddetto circuito delle fortificazioni difensive. Oltre alle visite tradizionali, per le quali bisognerà rendere davvero fruibili le torri, si dovranno allestire sentieri perfettamente organizzati ma anche e soprattutto puntare sulle visite, come dire, di carattere telematico. Mi spiego: la fruizione dei siti dovrà fare affidamento su interventi pilota che dovranno garantire la fruizione delle aree e naturalmente dei monumenti sia fisica che virtuale. E questo anche per assicurare l'accessibilità anche ai portatori di handicap e alle categorie più deboli», dice ancora Cabasino, impegnato in quest'iniziativa insieme all'assessore comunale alla Cultura Augusto Porceddu.
Un progetto, insomma, che dovrà avere carattere turistico e soprattutto di eccellenza turistica. «Le fortificazioni - dice ancora il sindaco di Pula - dovranno rappresentare i pinti di snodo della rete e le porte d'accesso verso le ricchezze dell'entroterra». Per Pula l'obiettivo non sarà neppure tanto difficile da raggiungere. A due passi dal Coltellazzo, così come dalla torre di Cala D'Ostia, non mancano di sicuro le attrazioni. In testa la città fenicio-punico-romana di Nora che di fatto ingloba l'imponente costruzione di epoca spagnola innalzata sul promontorio dagli spagnoli a guardia della costa dalle incursioni dei pirati. La edificarono nei primi anni del '600 con pietre di arena calcarea, e non è escluso che le fondazioni sia state poggiate sui resti ancora più antichi dell'acropoli di Nora. Il suo diametro è di 12 metri, l'altezza di 11, lo spessore delle mura di due. Ospitava gli alloggi per i soldati, la santabarbara, cucine e magazzini.
L'anno scorso su questo bellissimo monumento costiero si prese una decisione importante. E venne firmata una concessione con cui la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici della Sardegna affidava al Comune di Pula la sua gestione. «Una decisione che aspettavamo da tempo e che ora è realtà», disse allora Cabasino. Forse già pensando che quella scelta sarebbe stata l'apripista per un piano di recupero e valorizzazione di grande portata, come appunto l'accordo che ha ora coinvolto l'Italia e la Francia.
«Sarà facile sfruttare il Coltellazzo e farlo diventare porta d'accesso. Sarà facile anche per Cala D'Ostia. Qualche problema in più, proprio per la sua collocazione, l'incontreremo con la torre di Sana Macario eretta sull'isolotto. Ma forse, proprio per la sua posizione geografica, il nostro impegno sarà ancora più stimolante». ANDREA PIRAS