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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Tutela della fauna e contrasto al bracconaggio

cerbiatto investito
Una pattuglia della Stazione forestale di Capoterra, durante un servizio di perlustrazione nella foresta demaniale di Gutturu Mannu, ha intercettato tre persone sospette che nonostante il violento temporale in corso, trasportavano degli zaini piuttosto ingombranti lungo un sentiero.

All’alt della pattuglia Forestale i tre uomini hanno tentato senza successo una fuga precipitosa. Infatti dopo averli bloccati e perquisiti i Forestali hanno constatato che negli zaini trasportavano un grosso esemplare di cervo appena scuoiato e pezzato in tre parti.

Sono stati quindi denunciati A.F. 22 anni, F.G. 43 anni, e S.M. 39 anni tutti di Santadi, nell’ambito dell’operazione è stata denunciata, per concorso nell’abbattimento illegale del cervo, anche una donna A.D. di 39 anni, coniuge di F.G., che attendeva i tre uomini all’uscita del sentiero in una automobile con il motore acceso.

A supporto della pattuglia di Capoterra è intervenuto il personale della Stazione Forestale di Santadi che ha eseguito, a carico dei tre fermati, le perquisizioni domiciliari. Nel corso di tali accertamenti di polizia sono stati trovati e sottoposti a sequestro un cinghiale, catturato con il sistema dei lacci d’acciaio, 200 lacci e un centinaio di reti per uccellagione.

Contemporaneamente la pattuglia Forestale di Capoterra effettuava un’ulteriore ricognizione nelle aree circostanti il luogo del fermo scoprendo il punto di cattura del cervo e i resti dello splendido esemplare, un maschio di circa 3 anni del peso di circa 90 KG, oltre a 45 lacci piazzati e ancora attivi per la cattura di altri selvatici.

Il cervo sardo è specie endemica sardo-corsa che ha rischiato l’estinzione nel corso degli anni sessanta con una popolazione sarda allora stimata inferiore ai cento esemplari. Oggi è specie particolarmente protetta e tutelata dalla legge che prevede, per chi lo cattura illegalmente, fino a 8 mesi di reclusione e 2000 euro di ammenda.

Il potenziamento delle attività di contrasto al bracconaggio nelle aree boscate del Sulcis e dei Sette Fratelli, dove maggiormente si riscontrano gli eventi illegali, ha portato alla denuncia di 21 persone nel solo mese di dicembre 2010.

Sempre nel mese di dicembre, nell’ambito dello stesso territorio, le operazioni di polizia venatoria, coordinate dal Servizio Ispettorato di Cagliari, hanno portato anche al sequestro di 450 volatili (fra tordi, merli e pettirossi), alla liberazione di un cervo, due cinghiali e settanta volatili tutti trovati ancora vivi nelle micidiali trappole, alla bonifica di ampie zone di territorio da oltre 40.000 lacci per uccellagione e oltre 1000 lacci per la cattura di ungulati.