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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Identificazione genetica del muflone sardo

un muflone sardo
I medici veterinai dell’Istituto Zooprofilatico Sperimentale delle regioni Lazio e Toscana (sedi di Rieti e Grosseto ) e della regione Sardegna (sede di Tortolì ) hanno messo a punto un test, basato sull’analisi di marcatori molecolari e sull’utilizzo di un database di popolazione delle specie, che consente l’identificazione genetica del muflone sardo (Ovis musimon) utilizzabile a scopo forense.

Il lavoro scientifico che ha portato all’elaborazione del test è scaturito da un’indagine, condotta dal personale appartenente al Servizio Ispettorato Forestale di Lanusei, su un caso di bracconaggio avvenuto in Ogliastra.

Nel settembre del 2009 una pattuglia della Stazione Forestale di Lanusei, mentre presidiava un posto di controllo antibracconaggio, aveva fermato un allevatore che trasportava, nascosta nel proprio veicolo, una carcassa scuoiata e privata di ogni parte anatomica che potesse ricondurla inequivocabilmente a una precisa specie ovina.

L’allevatore infatti aveva sostenuto che la carcassa era quella di una pecora del suo gregge morta accidentalmente ma non aveva convinto gli uomini della pattuglia Forestale. Il personale del Corpo, sospettando si trattasse di un muflone, specie particolarmente protetta, aveva quindi operato il sequestro della carcassa e ispezionato le pertinenze dell’ovile dell’indiziato.

I rilievi tecnici effettuati hanno infatti consentito di individuare l’albero in cui il capo di selvaggina era stato appeso per essere privato della pelle, delle viscere e delle altre parti anatomiche, e di repertare, nel terreno e su dei sassi sotto l’albero, il sangue dell’animale mischiato a formazioni pilifere e porzioni vegetali.

Nell’informativa trasmessa alla Procura della Repubblica di Lanusei, gli investigatori del Corpo Forestale avevano richiesto che venissero eseguiti accertamenti di laboratorio che il Pubblico Ministero aveva accordato allo scopo di identificare la specie di appartenenza della carcassa e la provenienza delle tracce ematiche.

E’ proprio contestualmente agli esami di laboratorio che i medici veterinari hanno sviluppato il test mediante la raccolta del materiale genetico necessario al calcolo delle frequenze alleliche (varianti di sequenza di un gene) delle due specie geneticamente vicine cioè la pecora e il muflone.
Questi studi hanno dimostrato che i metodi molecolari, con il supporto statistico, consentono l’identificazione della specie Ovis musimon.

La conclusione degli accertamenti di laboratorio collegati all’indagine è stata che le tracce ematiche, i peli presenti sui sassi e la carcassa appartengono ad un solo animale che è risultato essere un muflone femmina.
Le indagini si sono dunque concluse con il rinvio a giudizio della persona indagata per l’uccisione e la detenzione illecita di un muflone sardo.

Si tratta del primo caso in cui un database di popolazione (di mufloni e di ovini sardi) ottenuto dallo sviluppo del profilo genetico STR (Short tandem repeats) della specie muflone sardo, è stato utilizzato per scopi di medicina veterinaria forense.

Il risultato ottenuto, consegue dall’idea promossa dal Settore della Vigilanza dell’Ispettorato di Lanusei che ha tenuto i contatti con le altre istituzioni competenti. In primo piano si evidenzia inoltre l’impegno dai reparti dipendenti e dal personale del Nucleo investigativo del Servizio.

Il Muflone sardo è specie protetta dalla convenzione di Berna ed è considerata dal 1996 a rischio di estinzione e inserita nella Red List degli animali minacciati del IUCN (unione nazionale per la conservazione della natura).
Nonostante la protezione legale e l’attuale incremento numerico vi sono ancora grandi minacce per la sopravvivenza del muflone a partire dal randagismo, incroci con pecore allevate allo stato brado e il bracconaggio che rappresenta una causa significativa di mortalità del muflone.

Questo lavoro scientifico rappresenta quindi un grande passo in avanti, per tutte le istituzioni preposte alla sorveglianza e alla tutela della fauna selvatica, considerato che in passato l’attività di assicurazione delle fonti di prova, era fortemente limitata per l’impossibilità di acquisire quelle parti anatomiche riconducibili alla specie che i bracconieri, con molta accuratezza, fanno sparire dai luoghi di cattura e abbattimento.

Nel marzo 2011, c’è stato il riconoscimento del lavoro scientifico da parte della rivista Forensic Science International Genetic, con la pubblicazione on line dell’articolo <Wildelife molecular forensic : Identification of the Sardinian mouflon using STR profiling and the Bayesian assignment test (Analisi del DNA e fauna selvatica: identificazione a scopo forense del muflone sardo attraverso l’uso di marcatori STR e del test di assegnazione bayesiano) >.

Pubblicazione scientifica sul muflone sardo in inglese [file.pdf]

Pubblicazione scientifica sul muflone sardo in italiano [file.pdf]