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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

S. Teresa di Gallura: Rinvenute 19 tartarughe illegalmente detenute

esemplare di testudo marginata
Nel prosieguo dell’attività di tutela della fauna protetta, la pattuglia forestale della Stazione di Palau, (in seguito a una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa di Tempio), ha rinvenuto all’interno dell’area di proprietà di una struttura alberghiera, forzatamente rinchiusi in un area delimitata da muretti a secco, 19 esemplari adulti di testudo marginata.
Accertata la mancanza di atti comprovanti la legittima detenzione delle tartarughe, (certificazione CITES e regolare autorizzazione) i Forestali hanno provveduto a sequestrare gli animali ponendoli, per il momento, in custodia della Direttrice dell’Albergo.

Il Legale rappresentante della Società proprietaria della struttura alberghiera, M. A., è stato denunciato per detenzione illegale di Testudo marginata e allo stesso è stato contestato il reato di cui all’art. 1 della Legge n. 150/2012, che prevede una pena pari a: l'arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda da lire quindici milioni a lire centocinquanta milioni.

Il Corpo forestale della Sardegna conduce da tempo numerose operazioni, anche in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, che hanno portato a sgominare vere organizzazioni criminali dedite al commercio illegale di tartarughe. Nel corso di questi ultimi anni, grazie al coordinamento della Procura della Repubblica di Tempio dimostratasi sempre sensibile a perseguire i reati commessi in danno degli animali e delle specie protette, sono state effettuate, da parte del personale Forestale appartenente al NIPAF (Nucleo ambientale di Polizia Forestale) facente capo all’Ispettorato di Tempio, decine di perquisizioni domiciliari in tutta Italia che hanno avuto come conseguenza il sequestro di centinaia di tartarughe provenienti da traffici dalla Sardegna e la denuncia di decine di persone coinvolte negli stessi traffici.

Spesso le tartarughe vengono introdotte sul mercato tramite la rete su portali specializzati in animali e spesso ignari cittadini le acquistano senza sincerarsi che vengano accompagnate dalla documentazione CITES necessaria ad assicurarne la legale provenienza. Catturare in natura animali selvatici è un reato, ma è rilevante penalmente anche l’acquisto di flora e fauna protette dalle normative internazionali priva di regolare certificato CITES (Convenzione Internazionale di Washington).

La vendita di esemplari di Testudo marginata (così come per gli esemplari di T. hermanni e graeca) può avvenire solo a determinate severe condizioni: l'esemplare deve essere nato in cattività di seconda generazione (F2); l'allevatore deve inviare (per il tramite dell'Ufficio CITES competente per territorio) la richiesta di certificazione, corredata da tutta la documentazione di origine, alla Commissione Scientifica CITES del Ministero dell'Ambiente; questa, se valuta adeguata la documentazione fornita, richiede le analisi del dna dell'esemplare che vengono eseguite dall'ISPRA di Ozzano dellEmilia (BO), unico istituto riconosciuto in Italia per tali analisi. Se l'esito è positivo, la suddetta Commissione autorizza l'Ufficio CITES competente per territorio al rilascio del "certificato di nascita" di esenzione dai divieti previsti dall'art. 8 del Reg. (CE) 338/97. Una volta ottenuto il certificato, l'allevatore può vendere l'esemplare in tutta la Comunità Europea.

Riferisce il Capo dell’Ispettorato Dr Giancarlo Muntoni: “nel corso di questa estate abbiamo in previsione di aumentare i controlli nei porti e nell’aeroporto di Olbia al fine di intensificare l’attività di prevenzione e repressione di un fenomeno che ha raggiunto livelli preoccupanti, e non soltanto per ciò che attiene alla fauna protetta, forse perché in troppi sono convinti che la Sardegna è un isola “facile” da depredare delle sue bellezze, senza incorrere in alcun controllo”.

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