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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Presentato il programma di messa in valore di fari, semafori e vedette sulle coste della Sardegna

Capo d'Orso - foto Conservatoria delle coste
Entra nel vivo la fase di condivisione del Programma integrato di valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Regione Sardegna.

Nella giornata di martedì 16 ottobre 2012 la Conservatoria delle Coste ha organizzato sull’isola de La Maddalena un incontro di presentazione del Programma invitando i sindaci della Gallura sui cui territori insistono i beni interessati dalla valorizzazione (La Maddalena, Palau, Golfo Aranci, Olbia, Santa Teresa di Gallura), la Provincia di Olbia-Tempio il Parco Nazionale dell’arcipelago di La Maddalena e l’Area Marina Protetta di Tavolara.

L’incontro si è svolto nell’ambito del seminario di presentazione del Progetto di sviluppo locale per l’area di crisi di La Maddalena organizzato dal Centro Regionale di Programmazione, alla presenza dell’Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giorgio La Spisa, e ha visto la partecipazione degli Enti Locali, dei Sindacati e di numerose organizzazioni di categoria tra cui Confindustria, Confapi, Confartigianato e Confcommercio.

L’ing. Alessio Satta, Direttore dell’Agenzia Conservatoria delle coste, ha illustrato il Programma integrato di valorizzazione relativo ai 10 siti presenti in Gallura (Capo Figari, Capo Ferro, Marginetto, Testiccioli, Puntiglione, Razzoli, Punta Filetto, Capo d’Orso, Capo Ceraso e Punta Falcone), presentando la filosofia della messa in valore dei beni affidati alla Conservatoria delle coste: un patrimonio a lungo sottratto ad un uso pubblico generale che oggi rende imperativa la scelta di funzioni di utilizzo che permettano l’accesso libero e che siano condivise con il territorio, considerando prioritaria l’esigenza di conservare il valore intrinseco del bene rispetto al mero obiettivo economico.

L’obiettivo generale del Programma integrato di valorizzazione, spiega Alessio Satta, che ha riscosso l’interesse dei numerosi partecipanti, è infatti quello di considerare i beni e le loro pertinenze come un unicum territoriale, definendo processi di conservazione e valorizzazione che associno obiettivi di tipo paesaggistico, sociale ed economico, attraverso l’individuazione di nuove destinazioni d’uso in linea con i fabbisogni del territorio e di procedimenti di evidenza pubblica per la loro concessione, tenendo conto dell’esigenza di una fruizione pubblica.

Per approfondimenti sul processo portato avanti dalla Conservatoria delle Coste di concerto con l’Assessorato agli Enti Locali Finanze e Urbanistica della Regione Sardegna, è attivo il blog SardegnaFari.

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