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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura: dati 2011

Utilizzo dei fanghi in agricoltura
L’utilizzo nei terreni agricoli dei fanghi derivanti da trattamenti di depurazione delle acque reflue, domestiche o industriali, è disciplinato dal D. Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99, in attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. Gli aspetti gestionali generali (raccolta, trasporto, deposito preliminare, trattamento, etc.), sono regolati dal D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, nella sua parte IV, relativa alla gestione dei rifiuti.
La Regione Sardegna è tenuta a redigere annualmente la relazione riassuntiva, ai sensi del D. Lgs. 99/92, sui quantitativi di fanghi prodotti e riutilizzati in agricoltura sul territorio regionale, e a trasmetterla al Ministero dell’Ambiente.
Nel corso del 2012 il competente Servizio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente ha pertanto avviato una raccolta dati presso i produttori di fanghi di depurazione e i soggetti autorizzati al loro riutilizzo in agricoltura, nonché tra gli impianti autorizzati allo smaltimento della quota che non è stato possibile recuperare.
I risultati sono raccolti nel documento “Utilizzo dei fanghi nella regione Sardegna - Anno 2011”.
Dai dati delle precedenti relazioni annuali, consultabili nella pagina dedicata ai rifiuti speciali, si riscontra che il riutilizzo si mantiene sui livelli assoluti degli anni precedenti, costantemente al di sopra delle 10.000 tonnellate all’anno di sostanza secca, pur calando percentualmente a causa dell’aumento della produzione.
Aumenta, invece, nel 2011 la superficie agricola interessata dagli spandimenti.
I fanghi avviati allo spandimento presso le aziende agricole autorizzate provengono prevalentemente dagli impianti di depurazione delle acque reflue (94,8 %), mentre cala sensibilmente l’apporto dei rifiuti provenienti da allevamenti suinicoli (dal 12 % del 2010 al 2,55 % a causa della cessazione dell’attività del principale produttore); si mantengono su basse percentuali i fanghi dell’industria lattiero-casearia (3,5 %) e dalla produzione di bevande alcoliche e analcoliche e (0,2 %).
La relazione include anche i dati riguardanti i trattamenti subiti dai fanghi prima di essere avviati al riutilizzo agricolo, la composizione dei fanghi come media generale e in funzione della provenienza, le caratteristiche delle colture e dei terreni interessati e la loro distribuzione a livello provinciale.

Consulta i documenti
Relazione 2011 [file .pdf]