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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Servizio Ispettorato di Sassari: lotta alla peste suina africana

Cacciatori
Proseguono in provincia di Sassari gli accertamenti e le segnalazione, inviate dalle Stazioni Forestali e trasmesse agli uffici sanitari competenti, circa la presenza nel territorio di suini allevati in maniera non conforme alle norme sanitarie, non identificabili e/o tenuti al pascolo brado in terreni sia privati che pubblici.

Tale situazione sanitaria ha comportato il diffondersi di decine di focolai della peste suina africana nei territori di Anela, Bono, Bottidda, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai, e che tutto il Goceano sia attualmente compreso nella zona infetta.

Sebbene il Decreto di attuazione della lotta alla peste suina africana preveda, nella norma, il divieto di caccia al cinghiale nelle zone infette, la Asl di Sassari, attuando la deroga prevista dallo stesso decreto, dopo aver sentito il Corpo Forestale, ha autorizzato la caccia.

La scelta di autorizzare la caccia al cinghiale in deroga è stata fatta nella consapevolezza che solo fornendo i campioni biologici prelevati dai cinghiali abbattuti si può conoscere l’andamento della malattia e monitorarne la diffusione. Questo a patto che l’attività venatoria sul cinghiale sia sottoposta a regole stringenti e a controlli ancor più rigorosi rispetto alla norma.

In questo contesto le Stazioni Forestali di Benetutti, Bono, Ozieri e Pattada, sono particolarmente coinvolte nelle attività di controllo delle compagnie autorizzate nominalmente a partecipare alle battute di caccia grossa, affinché si rispettino le regole per evitare la diffusione di virus fuori dall’area infetta.

Per una compiuta attività di vigilanza e prevenzione, il Servizio Ispettorato di Sassari ha incaricato le Stazioni di sensibilizzare il mondo venatorio sulla necessità di rispettare le prescrizioni di lotta all'infezione.


Sassari, 27.12.2012