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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Operazione antibracconaggio nelle Oasi del basso Sulcis

pigliamosche
9 gennaio 2013. Il Comando Stazione Forestale di Capoterra ha condotto un’operazione antibracconaggio che si è concentrata sulle Oasi di protezione faunistica presenti nell’area montana del basso Sulcis.

L’indagine e gli appostamenti sul territorio, disposti e coordinati dal Servizio Ispettorato di Cagliari, hanno portato all’identificazione e alla denuncia di cinque persone, al sequestro di 1500 lacci per uccellagione, di 150 lacci per la cattura degli ungulati e di 69 esemplari di avifauna, fra tordi, merli, pettirossi, colombacci.

Questo il report dell’operazione:

nella località Chiccu Locci, comune di Capoterra, sono stati sorpresi a posizionare lacci per uccellagione S.C. e M.C., entrambi pregiudicati per reati di bracconaggio;

nella località Paddera di Monte Arcosu (Uta), all’interno dell’oasi del WWF, sono stati fermati G.P. e G.F. colti a piazzare cavetti d’acciaio per la cattura di cervi o cinghiali e lacci per uccellagione;

gli investigatori del Corpo hanno inoltre individuato in R.P., anch’egli pregiudicato per reati di bracconaggio, il presunto responsabile delle aggressioni e delle minacce compiute a discapito di alcuni appartenenti ad associazioni ambientaliste.

I fatti che risalgono alla scorso dicembre, si sono verificati mentre i volontari erano impegnati in una campagna di rimozione delle trappole per la cattura illegale della fauna, nel territorio dei monti del Sulcis. I dirigenti delle associazioni (LAC, LAV, LIPU) avevano quindi presentato una denuncia da cui era scaturita l'indagine.

Dei fatti è stato trasmesso un dettagliato rapporto alla Procura delle Repubblica di Cagliari.

Durante l’operazione le pattuglie forestali hanno inoltre provveduto a bonificare ampie zone del territorio rimuovendo e sequestrando ulteriori 4500 lacci.