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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna 2011-2012

paesaggio fluviale Rio Baddu Cabriolu
22.03.2013

Pubblicata dal Dipartimento Specialistico Regionale Idrometeclimatico dell’ARPAS l’Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna - Analisi delle condizioni meteorologiche e conseguenze sul territorio regionale nel periodo ottobre 2011 - settembre 2012.

L’analisi esamina l’andamento dell’annata ottobre 2011 – settembre 2012 dal punto di vista climatologico e biometeorologico.
Dall’esame delle principali grandezze climatologiche si rileva che si è trattata di un’annata poco piovosa e più calda della media, in accordo con le osservazioni secolari del riscaldamento globale. L’acquisizione di un nuovo insieme di osservazioni meteorologiche ha messo in condizioni di estendere il suddetto monitoraggio alle ultime decadi del XIX secolo, permettendo di rilevare che il 2011-2012 è stato il secondo anno più caldo da almeno 130 anni, secondo solo al 2008-2009.

Le precipitazioni dell’annata sono state generalmente di modesta entità, ma solo nel Nord dell’Isola il deficit di precipitazione è stato realmente critico.
Nonostante le temperature dei 12 mesi siano state mediamente sopra la media e le piogge modeste, le temperature di febbraio 2012 sono state eccezionalmente basse e accompagnate da abbondanti nevicate. La neve ha interessato anche le località costiere del Nord Sardegna e le temperature sono scese ai valori più bassi mai registrati in Sardegna, tra cui -17.0 °C a Gavoi e -15.5 °C a Illorai – Foresta Burgos.

Le temperature molto basse e le gelate intense e persistenti di febbraio hanno causato il rallentamento del ciclo vegetativo delle colture foraggere, in particolare gli erbai di graminacee e leguminose. La coltre nevosa, soprattutto nelle aree di alta collina e di montagna, se da un lato ha costituito uno strato coibentante limitando i danni da freddo, dall'altro ha determinato un grosso ostacolo per lo sfruttamento delle colture foraggere e dei prati-pascoli da parte del bestiame. Le alte temperature del periodo estivo e in particolare del mese di agosto hanno incrementato i tassi evapotraspirativi delle colture, determinando la necessità di eseguire interventi irrigui con turni più ravvicinati allo scopo di limitare gli effetti negativi di prolungati stress idrici e termici.

Per quanto riguarda le conseguenze del regime pluviometrico sulla disponibilità idrica nei suoli, si possono evidenziare le condizioni sfavorevoli del mese di ottobre a cui ha fatto seguito un periodo caratterizzato da un buon contenuto idrico dei suoli fino al mese di marzo, quando si è registrato invece un sensibile calo, più marcato per la Gallura. Le abbondanti precipitazioni del trimestre aprile-giugno, soprattutto nella parte centro-occidentale, hanno garantito una buona disponibilità idrica nei terreni e favorito il deflusso superficiale alimentando i corsi d’acqua. La ripresa delle piogge nei primi giorni di settembre ha incrementato sensibilmente il contenuto idrico dei suoli nelle aree settentrionali e in particolare nella Gallura.

Documenti e link correlati:
Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna (ottobre 2011 - settembre 2012) [file.pdf]