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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Operazione antibracconaggio Sulcis-Sarrabus

Materiale sequestrato nell' operazione antibracconaggio
L’operazione di polizia venatoria è stata disposta e coordinata dal Servizio Ispettorato di Cagliari che ha movimentato il personale delle Stazioni Forestali di Teulada, Sinnai, Muravera, Barumini.

Durante i controlli le pattuglie Forestali hanno denunciato 8 persone all’Autorità giudiziaria, sequestrato armi, centinaia di reti, altre trappole illegali e oltre 300 esemplari di avifauna.
Ai fermati sono stati contestati reati quali: caccia di frodo, caccia in periodo di divieto, uccellagione, detenzione e utilizzo di mezzi di caccia non consentiti.

Nelle aree boscate del Sulcis sono stati fermati C.C. e S.P., entrambi di Domus de Maria, e T.P.P., di Teulada, tutti sorpresi a recuperare selvaggina appena catturata con le reti. Durante le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli indagati sono stati recuperati 95 esemplari fra tordi, merli e fringillidi e 30 reti per uccellagione.

Nel versante occidentale del Massiccio dei Sette Fratelli sono state denunciate 3 persone per il reato di uccellagione: O.S., F.P. e F.F., tutti di Sinnai.
I tre uccellatori sono stati sorpresi in diverse località (San Gregorio, Baccu Mandara, Burranca) mentre recuperavano la selvaggina dalle reti. Durante l’intervento sono state eseguite le perquisizioni domiciliari e sottoposti a sequestro 120 turdidi, 55 reti, oltre a vari lacci d'acciaio per ungulati e tagliole.

Nella località Terra Mala di Quartu S E. è stato fermato D.E., di Quartu, mentre si aggirava armato del proprio fucile in atteggiamento di caccia. All’uomo, che ha tentato di sottrarsi ai controlli, sono stati contesti l’esercizio di caccia in periodo di divieto generale e la resistenza a pubblico ufficiale.

Sempre nel Sarrabus, in agro di S Vito, è stato sorpreso G.O., di S. Priamo, con il fucile caricato con pallettoni e una pila montata sull'arma mentre, nella notte, si apprestava ad appostarsi vicino a un cumulo di mandorle, la cosiddetta pappadroxia, un’esca che lui stesso aveva preparato per attirare i cinghiali.

Nella Giara di Gesturi, nascosto in un macchione di lentisco è stato recuperato un fucile a canne mozze. L’arma, perfettamente funzionate, è ora sottoposta a perizia balistica e ad esami di polizia scientifica su disposizione della Procura della Repubblica.

Durante l’operazione che ha interessato le Province di Cagliari e Medio Campidano, le pattuglie Forestali hanno anche provveduto alla bonifica di ampie zone del territorio rimuovendo centinaia di trappole, lacci e oltre 250 reti.

Dei fatti è stato trasmesso un dettagliato rapporto alla Procura delle Repubblica di Cagliari.

L’operazione si inquadra nell’attività di contrasto alla caccia di frodo ed in particolare ai reati di uccellagione di cui si è registrato un incremento, anche per le condizioni climatiche di questo periodo che hanno favorito il passo delle specie migratorie


25 03 13