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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Rifiuti: sigilli a uno stabilimento di Capoterra

area sottoposta a sequestro
Il sequestro dello stabilimento arriva dopo l'ispezione effettuata il 17 marzo scorso dagli uomini del Corpo forestale e dai tecnici dell'Arpas. All'interno dello stabilimento, di proprietà della società Ecobonifiche, gli agenti hanno scoperto una vera e propria discarica di rifiuti pericolosi, tossici, nocivi e infiammabili.
La società, secondo quanto accertato dal CFVA, è attualmente in concordato preventivo con provvedimento del tribunale di Roma.

Lo stabilimento di Macchiareddu da marzo dello scorso anno - come verificato gli uomini del Corpo forestale - è in stato di abbandono, in una situazione di assoluto pericolo perché privo di sistemi di sicurezza, il personale della società è attualmente in cassa integrazione.
Dalle indagini è emerso che nello stabilimento si trattavano materiali e terre derivate dalla bonifica di siti inquinati che, dopo la lavorazione, sarebbero dovuti essere smaltiti.

Secondo gli inquirenti, nonostante lo stabilimento avesse cessato l’attività nell'estate del 2012, ha continuato a stoccare materiale inquinato sino al marzo 2013. Dall’analisi della documentazione emerge che il materiale inquinato, stoccato all'interno, risulterebbe proveniente da varie zone della Sardegna come l'area inquinata di Porto Torres, l'area militare di Decimomannu e l'area industriale di Portovesme, luoghi nei quali era impegnata la società Ecobonifiche sino al fallimento.

Per realizzazione della discarica abusiva è indagato FS di Roma, amministratore della Ecobonifiche Srl, azienda proprietaria dello stabilimento.

Cagliari 29 marzo 2014