Logo Regione Autonoma della Sardegna
IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Operazione Helios: incendi dopo la truffa

Mezzo del Corpo forestale
Nuove indagini del Corpo forestale nell'ambito delle investigazioni sull'impianto serricolo fotovoltaico sequestrato a Villasor lo scorso luglio.
Gli accertamenti hanno portato all'applicazione di una nuova misura cautelare per il pericolo di reiterazione del reato d’incendio.

L’ordinanza, firmata dal Giudice per le indagini preliminari, è stata applicata, il 2 ottobre scorso, dal Corpo forestale di vigilanza ambientale (Cfva), a carico del presidente della società cooperativa "Alternativa per la vendita diretta" che è legata alla società Twelve Energy per l’onere contrattuale di garantire dalla serricoltura un reddito equivalente o superiore a quello derivante dalla cessione di energia elettrica.

La misura arriva in seguito alle indagini per il delitto di incendio svolte dal Nucleo investigativo regionale del Cfva e coordinate dal Pubblico ministero presso il Tribunale di Cagliari. Il GIP, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari per l’esistenza del concreto pericolo di reiterazione di ulteriori reati di incendio doloso, ha disposto la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria a carico del presidente di "Alternativa per la vendita diretta".
L’indagine del Corpo Forestale ha consentito di presentare al PM e al GIP un quadro probatorio grave, preciso e concordante, grazie all’applicazione delle consolidate tecniche investigative di polizia forestale e dei protocolli investigativi in materia di incendi boschivi.

LA VICENDA
Risale al febbraio del 2011 l’inaugurazione dell’impianto serricolo fotovoltaico di Villasor, considerato il più grande al mondo con i suoi 84 mila pannelli divisi in 134 serre e costruito su 26 ettari di terreno agricolo. L’avvenimento fu trattato con grande risalto dai quotidiani locali ma, nell’ambito dell’operazione “Helios”, il Corpo Forestale aveva raccolto rilevanti prove sulla sussistenza dei gravi reati di lottizzazione abusiva e di truffa per indebita percezione di erogazioni pubbliche. L’operazione era culminata il 2 luglio 2015, con l’applicazione della misura cautelare del sequestro preventivo dell'impianto di proprietà della società Twelve Energy società Agricola srl.

LE INDAGINI ULTERIORI
Nell’impianto sottoposto a sequestro l’11 luglio e il 7 agosto 2015 si sono verificati due incendi. La natura dolosa degli eventi è risultata dagli accertamenti immediati svolti dal Corpo Forestale ed è quindi emersa l’esigenza di investigare in relazione ad eventuali connessioni con il delitto di truffa già ipotizzato.
Il 2 ottobre scorso, la misura cautelare per il presidente della cooperativa che, inoltre, risultava in trattativa per ottenere dalla "GES Spa" il sub appalto per la falciatura dell'erba del parco fotovoltaico.
La GES, a sua volta, risulta incaricata dalla Twelve Energy per la gestione delle telecamere di sorveglianza, nonché della manutenzione e quindi della pulizia delle erbacce presenti nell'area del parco fotovoltaico.

GLI IMPIANTI E L’AMBIENTE
Da alcuni anni a questa parte si è registrato in Sardegna un notevole interesse da parte di nuovi soggetti imprenditoriali, nella realizzazione e gestione di attività agricole associate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Iniziative che, quando realizzate per l’illecito raggiro delle disposizioni in materia di produzione agricola connessa alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, impoveriscono il territorio, in quanto si rivelano impianti industriali realizzati a discapito delle terre agricole. Le ulteriori verifiche sugli impianti di Villasor, si inquadrano pienamente nella missione del Cfva di tutela del binomio ambiente e sviluppo ecocompatibile.

APPROFONDIMENTO SULLA PRESUNTA ATTIVITÀ AGRICOLA
Nonostante gli oneri contrattuali assunti dalla cooperativa Alternativa per la vendita diretta, nel primo sopralluogo effettuato dal Corpo Forestale il 9 ottobre 2012, le serre si presentavano quasi completamente prive di colture e invase da infestanti. Da una seconda verifica del 31 maggio 2013 è emerso che, eccetto poche serre, tutte le altre non presentavano alcuna coltura in atto.
I risultati delle prime ispezioni erano stati confermati dal collegio di consulenti nominati dal Pubblico Ministero, i quali hanno contestato la presenza di un impianto ancora non produttivo sotto il profilo agronomico in quanto, alla data del 17 ottobre 2014:
- le serre non sono considerabili tali perché manca qualsiasi tipo di impianto di condizionamento della temperatura o dell’umidità e mancano le coperture laterali;
- l’iniziale scelta colturale si è rivelato un insuccesso;
- alla data dell'ultimo sopralluogo non erano ancora funzionanti gli impianti di stoccaggio refrigerato, indispensabili per l'avvio della commercializzazione dei suddetti prodotti;
- non risulta alcuna vendita dei prodotti nel 2014.

Le indagini hanno consentito di verificare che la Twelve Energy ha percepito ingenti tariffe incentivanti a fronte di ricavi di produzione agricola pressoché nulla e di potenziale redditività assai bassa:
- il reddito agricolo accertato negli anni compresi dal 2011 al 2013 è stato pari a zero;
- il reddito agricolo, sulla base della redditività delle coltivazioni in essere sarebbe stato vicino allo zero anche per il 2014;
- il G.S.E. ha comunicato che la Twelve Energy ha percepito “Contributi in conto di esercizio” per la produzione di energia elettrica, per un totale di Euro 15.656.627.

L’ATTIVITÀ INVESTIGATIVA SUGLI INCENDI:IL MOVENTE
L’individuazione del movente dei delitti di incendio ha comportato una particolare attenzione. Infatti, come risulta dall’ordinanza a carico del presidente della cooperativa, il provvedimento di sequestro preventivo delle serre fotovoltaiche a luglio, risultava: <<...determinato dalla insussistenza dei presupposti per l'accesso agli incentivi per la produzione di energia elettrica da impianto fotovoltaico su serra e in area agricola.>>
Inoltre: <<...le coltivazioni di rose in atto nelle aree interessate dall'incendio non hanno prodotto reddito agricolo (che, per dare diritto agli incentivi, deve essere sostanzialmente equivalente o prevalente rispetto a quello derivante dalla cessione di energia elettrica).
Dunque i danni causati dalle fiamme (che hanno interessato proprio il roseto) potrebbero essere pretestuosamente utilizzati per giustificare il fatto che non si è raggiunta la prevalenza della produzione agricola della cooperativa rispetto all'energia prodotta dai pannelli fotovoltaici.>>

Il Corpo Forestale ha altresì portato all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria un ulteriore movente, così riportato nell’ordinanza: << Inoltre, come risulta dalle numerose email e dalle bozze dei contratti allegati all'informativa del 3.9.2015, sono in corso trattative tra la cooperativa agricola e la GES S.p.A. per l'affidamento in sub-appalto delle attività di sfalcio dell'erba e delle sterpaglie, necessarie per la prevenzione del rischio di incendi, sicché il ripetuto verificarsi degli incendi ben può costituire un elemento di pressione sulla società responsabile della manutenzione affinché si concludano rapidamente gli accordi>>.


6 ottobre 2015