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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Pubblicato il Report 2014 sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali sanitari

rifiuti sanitari
I rifiuti sanitari derivanti dalle strutture sanitarie sono normati dal D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254; tale decreto disciplina la gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179.
La Regioni sono tenute a istituire sistemi di monitoraggio e di analisi dei costi e della congruità dei medesimi relativamente alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti sanitari e a inviare le risultanze all’ISPRA, al Ministero dell’Ambiente e al Ministero della Salute.
Nel corso del 2015 il competente Servizio dell’Assessorato della difesa dell’ambiente ha avviato una raccolta dati presso i produttori dei rifiuti sanitari (aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere universitarie, azienda ospedaliera Brotzu e cliniche private) e presso i soggetti autorizzati a raccolta, deposito preliminare e smaltimento finale, sia mediante termodistruzione sia tramite sterilizzazione.
I risultati sono raccolti nel documento “Report sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali sanitari nella Regione Sardegna - Anno 2014”, consultabile a fondo pagina.
I risultati dell’analisi mostrano che la produzione totale di rifiuti sanitari è pari a quasi 5.200 tonnellate, delle quali quasi 4.200 riferite ai rifiuti distinti dalle prime quattro cifre del codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) 1801, cioè derivanti dalla cura della salute umana.
Limitando l’analisi alle strutture pubbliche la produzione ammonta a 4.785 tonnellate, di cui circa il 73%, cioè 3.500 tonnellate, costituita dal codice CER 180103* - rifiuti (pericolosi) che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni.
La produzione annuale di rifiuti con codice CER 1801 per posto letto nelle strutture pubbliche è stata pari a 716 kg/anno, contro i 662 kg dell’anno precedente. Il dato di produzione procapite, pari a 2,52 kg/ab, e quello per giorno di degenza, pari a 2,64 kg/g.d., sono in linea con i dati nazionali disponibili.
Nel periodo in esame (1.1.2014 ÷ 31.12.2014) la destinazione dei rifiuti sanitari è stata prevalentemente l’incenerimento: diretto nel 72% dei casi, preceduto da una fase di deposito preliminare nel 25%. Il recupero mediante sterilizzazione e i trattamenti di tipo chimico-fisico coprono appena il 3% della produzione.
Il costo medio di smaltimento, che risente di una notevole variabilità a seconda dell’ubicazione e della dimensione delle strutture, si attesta intorno a 1.870 €/t per le strutture pubbliche e a 1.070 €/t per quelle private.

Consulta i documenti
Rifiuti sanitari_relazione 2014 [file .pdf]