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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Cagliari. Operazione Terra Nostra

Azienda BIOGAS sottoposta a sequestro
Il Corpo forestale, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (DIA) presso la Procura della Repubblica di Cagliari, ha partecipato ad una importante operazione di polizia denominata Terra Nostra.
Il Nucleo investigativo del Servizio territoriale di Cagliari ed il GICO della Guardia di Finanza, su disposizione del Gudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Cagliari, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di un’azienda operante nel campo delle energie rinnovabili, oltre che dei beni riconducibili ai suoi amministratori.

I reati contestati nelle 40 pagine del provvedimento del GIP sono quelli di truffa aggravata (Art. 640 bis Codice penale ), raccolta , trasporto e smaltimento illecito di rifiuti (Art. 26 del Testo unico ambientale ), nonchè reati edilizi connessi all’edificazione di due centrali per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (biogas di origine agricola) in zona agricola E, nei comuni di Decimoputzu e Guspini .
Gli accertamenti sono scaturiti a seguito degli esposti di cittadini associati, preoccupati dalla installazione delle centrali realizzate da parte della Soc “AGRICOLA AGRIFERA”, con sede legale a Milano.

La Soc AGRICOLA AGRIFERA (azienda del gruppo FERA, leader specializzata in campo nazionale nella produzione di energia da fonte rinnovabile) avrebbe dovuto, attraverso la coltivazione di fondi agricoli, alimentare le due centrali a Biogas.
Articolate indagini di polizia giudiziaria hanno invece permesso di far emergere carenze nei requisiti soggettivi ed oggettivi, da parte dell’azienda, in grado di inficiare la legittimità delle autorizzazioni amministrative rilasciate e delle relative contribuzioni pubbliche.
Le violazioni alla normativa in materia ambientale contestate, riguardano la raccolta, il trasporto e lo smaltimento irregolare dei residui della produzione di biogas con lo “sversamento” incontrollato e continuo su terreni o in acque lacustri prossimi agli impianti.

Dal quadro emerge una situazione di grave inquinamento ambientale del suolo agricolo e della falde acquifere che ha portato alla contestazione di illecito smaltimento di rifiuti. Le analisi dei terreni e delle acque dove sono stati sparsi i residui delle due centrali sono state eseguite presso i laboratori dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Sardegna (ARPAS) e dell’Agenzia per la ricerca scientifica della Regione (AGRIS).
Nel provvedimento inoltre si ipotizza - per la prima volta – il grave reato di “disastro ambientale” di cui all’art. 452 bis del C.p.

Cagliari 10 dicembre 2015