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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

La Sardegna buona pratica GPP per il Ministero dell’Ambiente

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Si terrà a Roma il prossimo 23 febbraio il convegno “Il ruolo del GPP per le strategie di politica ambientale alla luce del Collegato ambientale” organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Una occasione importante per approfondire il contenuto della normativa, la portata strategica e i potenziali problemi nell’applicazione, partendo dalla valorizzazione delle esperienze consolidatesi negli anni.
La regione Sardegna partecipa in qualità di “esempio di buona pratica da diffondere”, attraverso un intervento dell’Assessorato della difesa dell’ambiente - Servizio sostenibilità ambientale e sistemi informativi.

Il Collegato ambientale, cioè la Legge 221/2015 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, è entrato in vigore il 2 febbraio 2016 dopo un lavoro preparatorio durato quasi due anni.
Si tratta di un pacchetto di misure destinate ad incidere in modo significativo su vari aspetti della normativa ambientale e dell'economia verde, nella direzione della semplificazione e della promozione del riutilizzo delle risorse e della sostenibilità ambientale, con la previsione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni.
Con riferimento al GPP, la norma modifica l’art. 68 del D.Lgs. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”, introducendo l’obbligatorietà dell’utilizzo dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli appalti pubblici, nelle categorie previste dal Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi (PAN GPP).
In particolare le nuove norme introducono un obbligo pari al 100% del valore dell’appalto, se lo stesso ha per oggetto lavori, servizi e forniture che prevedono il consumo energetico e/o con effetti climalteranti ed è invece pari al 50% del valore nelle altre tipologie merceologiche di gara.
Il GPP diventa quindi una prescrizione normativa, abbandonando la natura volontaristica che ha avuto finora. Qualsiasi Ente che rediga una gara d’appalto o che utilizzi le Convenzioni, gli accordi quadro, il MEPA di Consip o delle Centrali d Committenza regionali, non può più esimersi dal conoscere e applicare le prescrizioni operative previste dal PAN GPP.
Si tratta di un cambiamento considerevole che occorre accompagnare e supportare con azioni mirate che garantiscano l’efficacia del GPP come strumento per stimolare lo sviluppo di una economia circolare, il raggiungimento degli obiettivi delle politiche sui cambiamenti climatici (sia come mitigazione che come adattamento), o quella della riduzione dei rifiuti. Azioni quindi sia sul lato della domanda (innalzamento competenze delle stazioni appaltanti) che sul lato dell’offerta (qualificazione ambienta delle produzioni).
La Sardegna illustrerà le azioni realizzate e quelle in programma, pronta a ricevere suggerimenti e stimoli per migliorare l’efficacia della propria strategia.

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