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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

“X Giornata Nazionale del Polline”, 21 marzo 2016

Polline Graminaceae 400x
25.03.2016

In occasione del primo giorno di primavera l’Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA) ha organizzato e promosso la “X Giornata Nazionale del Polline” nell’intento di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del monitoraggio aerobiologico a livello diagnostico, clinico e terapeutico per la prevenzione e la cura delle malattie allergiche respiratorie.

La frequenza delle allergopatie respiratorie è progressivamente aumentata nei paesi industrializzati e in quelli a rapido sviluppo economico negli ultimi decenni, comportando notevoli conseguenze dal punto di vista socio-sanitario ed economico. In particolare, i pollini anemofili (trasportati dal vento) e le spore fungine rappresentano la principale causa di manifestazioni allergiche a carico dell’apparato respiratorio quali rinite, rinocongiuntivite, asma bronchiale con reazioni associate che, nei casi più gravi, possono comportare anche lo shock anafilattico. Nella superficie esterna dei pollini e delle spore, infatti, sono presenti degli allergeni che se inalati da un soggetto allergico sono in grado di indurre una risposta eccessiva del sistema immunitario, con la liberazione di anticorpi specifici e il rilascio di sostanze irritanti che causano l’infiammazione dei tessuti dermici e delle mucose. La presenza e la distribuzione delle diverse specie allergeniche e la frequenza di sensibilizzazione dei soggetti predisposti varia in relazione alle condizioni meteo-climatiche e floristico-vegetazionali presenti in una data area. L’andamento meteorologico, infatti, influenza notevolmente la pollinazione, la sporulazione e la diffusione del particolato in atmosfera con conseguenti variazioni del periodo a rischio allergie.

Dal gennaio 2015 il Dipartimento Meteoclimatico dell’ARPAS pubblica nel proprio sito, all’indirizzo http://www.sar.sardegna.it/servizi/bio/polline.asp, i bollettini aerobiologici relativi a due nuovi centri di monitoraggio per la città di Sassari. Un centro è localizzato in viale Porto Torres e gestito direttamente dal Dipartimento Meteoclimatico dell’ARPAS e un altro, situato in viale Mancini, è gestito dagli Istituti CNR-IBIMET e CNR-ISE. I due centri di monitoraggio sono gli unici afferenti a enti pubblici nel territorio regionale e sono ufficialmente inseriti all’interno della rete Rete Italiana Monotoraggio Aerobiologico (R.I.M.A.) dell’Associazione Italiana di Aerobiologia.
Il monitoraggio viene effettuato attraverso un campionatore di tipo volumetrico, collocato ad un’altezza dal suolo di 15-20 metri, che attraverso una pompa a vuoto aspira l’aria esterna e la convoglia su un nastro adesivo. Ogni settimana il nastro viene estratto, sostituito e diviso in sezioni giornaliere che sono utilizzate per l’allestimento dei vetrini sui quali viene effettuato il riconoscimento quali-quantitativo dei pollini e delle spore. I bollettini vengono aggiornati ogni settimana con i dati aerobiologici relativi alla settimana precedente e riportano, per ciascuna stazione di monitoraggio, le concentrazioni medie giornaliere di numerosi pollini e spore aerodiffuse espresse in particelle per metro cubo di aria (p/m3), i livelli di concentrazione per i pollini e le spore più allergeniche, corredati da un commento aerobiologico e da un’analisi meteorologica relativa al periodo considerato. Tali informazioni rappresentano non solo un valido strumento per i medici specialisti ma anche un’utile indicazione sull’andamento della stagione pollinica per gli utenti comuni, che non deve però prescindere dalla consultazione dell’allergologo nella valutazione dei sintomi e nell’impostazione della terapia.

Analizzando i dati aerobiologici relativi ai primi mesi del 2016 è possibile evidenziare un netto anticipo delle fioriture dei principali pollini allergenici invernali rispetto al 2015. Tale anticipo è legato principalmente all’anomalo andamento delle temperature che ha contraddistinto il mese di dicembre 2015 e il bimestre gennaio-febbraio 2016, con valori al di sopra della media sia nei valori massimi che nei minimi. In particolare, è stato osservato un anticipo delle fioriture del cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens L.) e di altre Cupressaceae, di oltre un mese rispetto allo scorso anno, con concentrazioni su livelli medio-alti per quasi tutto il periodo considerato e con due picchi di pollinazione l’1 e il 22 febbraio. Fioritura anticipata, dalle due alle tre settimane, si registra anche per gli ontani (Alnus sp. della famiglia delle Betulaceae) e per il nocciolo (Corylus avellana L.(*) della famiglia delle Corylaceae), entrambi dall’allergenicità (capacità di indurre reazione allergica) medio-alta. Tali pollini hanno iniziato a comparire sporadicamente i primi giorni di gennaio per poi incrementare e mantenersi su livelli di concentrazione comunque bassi fino ad oggi. Durante la stagione invernale si possono riscontrare i pollini appartenenti alla famiglia delle Ulmaceae (tipo olmi) di media allergenicità e quelli delle Salicaceae (tipo pioppi) dall’allergenicità bassa. Tali pollini sono stati rilevati a gennaio in concentrazioni molto basse per poi aumentare nel mese di febbraio su livelli medio-bassi con un anticipo rispetto alle fioriture dello scorso anno di circa un mese. Nelle due stazioni monitorate non sono state riscontrate, invece, concentrazioni particolarmente rilevanti per i pollini dei frassini (Fraxinus sp. della famiglia delle Oleaceae) che si sono mantenute sui livelli bassi. Un altro polline di interesse allergologico, tipicamente primaverile-estivo, ma che si può ritrovare anche in questo periodo è quello delle Urticaceae (parietaria ed ortiche), le cui concentrazioni hanno mostrato un incremento a partire dal mese di gennaio portandosi su livelli di concentrazione medi, a causa della maggiore presenza non solo del genere Parietaria sp. ma anche dell’ortica membranosa (Urtica membranacea Poir.).

Tra i pollini allergenici primaverili si cominciano a riscontrare quelli del carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.(*) della famiglia delle Corylaceae), mentre sono praticamente assenti quelli delle graminacee. Per quanto riguarda, invece, le spore fungine, e in particolare quelle del genere Alternaria sp., sono state riscontrate concentrazioni poco significative, da irrilevanti a basse, trattandosi di un fungo che tipicamente si riproduce durante il periodo primaverile estivo in condizioni calde e asciutte. Scarsa la presenza anche di altre spore interessanti dal punto di vista fitopatologico come gli oidi e le peronospore.

(*) specie classificata anche nella famiglia delle Betulaceae.

Documenti e link correlati:
- Bollettini del Dipartimento Meteoclimatico