Logo Regione Autonoma della Sardegna
IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura

Campi
L’utilizzo nei terreni agricoli dei fanghi derivanti da trattamenti di depurazione delle acque reflue, domestiche o industriali, è disciplinato dal D. Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99, in attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. Gli aspetti gestionali generali (raccolta, trasporto, deposito preliminare, trattamento, etc.), sono regolati dal D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, nella sua parte IV, relativa alla gestione dei rifiuti.
Le Regioni sono tenute a redigere annualmente la relazione riassuntiva, ai sensi del D. Lgs. 99/92, sui quantitativi di fanghi prodotti e riutilizzati in agricoltura sul territorio regionale, e a trasmetterla al Ministero dell’Ambiente.
Nel corso del 2016 il competente Servizio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente ha pertanto avviato una raccolta dati presso i produttori di fanghi di depurazione e i soggetti autorizzati al loro riutilizzo in agricoltura, nonché tra gli impianti autorizzati allo smaltimento della quota che non è stato possibile recuperare.
I risultati sono raccolti nel documento “Utilizzo dei fanghi nella regione Sardegna - Anno 2015”.
Dal confronto con i dati delle precedenti relazioni annuali, consultabili nella pagina dedicata ai rifiuti speciali, si riscontra che il riutilizzo aumenta significativamente rispetto agli anni passati, superando le 11.000 tonnellate di sostanza secca (11.300 t, pari a +11,22% rispetto al 2014), mentre la produzione diminuisce in modo lieve (-3,87%). Diminuisce leggermente anche la superficie agricola interessata dagli spandimenti (-2,20%).
I fanghi avviati allo spandimento presso le aziende agricole autorizzate provengono prevalentemente dagli impianti di depurazione delle acque reflue (97%); tale percentuale risulta in lievissimo calo rispetto al 2014. Aumenta, infatti, l’apporto dei rifiuti provenienti dall’industria lattiero-casearia, mentre rimane praticamente stabile il piccolissimo contributo (0,34%) dei fanghi provenienti dalla produzione di bevande alcoliche e analcoliche.
La relazione include anche i dati riguardanti i trattamenti subiti dai fanghi prima di essere avviati al riutilizzo agricolo, la composizione dei fanghi come media generale e in funzione della provenienza, la distribuzione a livello comunale e provinciale e le caratteristiche delle colture e dei terreni interessati.

Consulta i documenti
Relazione 2015 [file .pdf]