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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Sito industriale Ottana: modello concettuale e monitoraggio acque sotterranee

piana di Ottana
21.12.2016

Il Sito industriale di Ottana, situato nella Sardegna centrale, nei pressi dell’omonimo centro abitato in provincia di Nuoro e Ogliastra, rappresenta, nel contesto territoriale in cui si trova, il centro più importante ed industrializzato che attrae manodopera dal circondario, dove l’attività più diffusa è quella agropastorale.

L’agglomerato industriale di Ottana fu realizzato negli anni ’70 del novecento, con l’insediamento contemporaneo di tre grandi imprese che hanno segnato in maniera marcata quest’area, due del settore chimico tessile e una del settore metalmeccanico:
1. La Società Eni – Fibra e Chimica del Tirso, diventata in seguito Enichem e attualmente Syndial S.p.A., localizzata sulla riva sinistra del fiume Tirso;
2. La Società Siron, che si occupava della produzione di fibra poliestere, poi di proprietà del gruppo Tessile di Ottana (successivamente Legler), situata nel territorio comunale di Ottana;
3. La fabbrica metalmeccanica del Tirso, nel territorio di Bolotana, sulla riva destra del fiume Tirso, di fronte all’insediamento Eni.

Nel corso degli anni queste industrie sono state interessate da profonde trasformazioni nell’assetto societario e produttivo ed oggi non sono più presenti. Attualmente l’insediamento industriale, che si estende su una superficie impegnata di 340 ettari, vede la presenza di alcune importanti industrie temporaneamente inattive (la centrale termoelettrica di Ottana Energia e l’impianto di Ottana Polimeri) e di piccole imprese industriali e artigianali.

I piani di caratterizzazione che sono stati eseguiti nell’area hanno evidenziato, quale principale problema ambientale, la presenza di composti clorurati nelle acque di falda, in particolare nel sito del depuratore consortile.
Conseguentemente, considerate le caratteristiche chimico-fisiche di tali contaminanti, l’ARPAS ha ritenuto necessario intervenire con una generale sistematizzazione dei dati disponibili, finalizzata alla comprensione del modello concettuale dell’area, e con la predisposizione di una metodologia di campionamento delle acque sotterranee, da utilizzare da parte della stessa ARPAS e di tutte le aziende operanti nel sito, affinché il monitoraggio possa restituire dati confrontabili e statisticamente trattabili e per ottenere, infine, le informazioni necessarie a supporto degli eventuali interventi di bonifica che si riterrà opportuno intraprendere.

Le principali conclusioni del lavoro eseguito possono essere riassunte nei seguenti punti:
1. Nell’area industriale di Ottana è presente una contaminazione da organoclorurati, rinvenuta in modo più consistente nell’area del depuratore consortile;
2. La contaminazione della falda da Manganese (Mn) e Ferro (Fe), rilevata in gran parte del sito industriale ma anche all’esterno e a monte di esso, potrebbe essere legata ad errate procedure di campionamento, oltre che alle caratteristiche naturali locali di alcuni acquiferi;
3. Il suolo insaturo non presenta fenomeni di contaminazione di rilievo. La presenza di amianto è stata accertata e bonificata nel sito ex Montefibre. Attualmente, in base al sopralluogo effettuato dall’ARPAS a fine 2015, sono presenti 18 aree in cui sono stati rilevati manufatti o frammenti di materiale potenzialmente costituiti da cemento-amianto;
4. La ricostruzione geologica e idrogeologica indica la presenza di una paleomorfologia sottostante l’attuale area industriale di Ottana che dovrebbe portare i contaminanti miscibili in acqua a migrare in falda da nord-est verso sud-ovest, mentre gli organoclorurati immiscibili e più pesanti dell’acqua si sposterebbero e per gravità sul basamento vulcanico, in una lenta migrazione da est verso ovest, sino al fiume Tirso;
5. L’analisi della posizione degli impianti industriali rispetto a quella del depuratore consortile e della paleomorfologia del sito precedente alla regolarizzazione superficiale operata in fase di costruzione del complesso industriale induce a ritenere improbabile una migrazione dei contaminanti organici a maggiore densità dell’acqua verso il sito del depuratore: è più ragionevole ipotizzare che la contaminazione derivi da più eventi accaduti nei decenni di attività industriale;
6. La verifica del modello proposto dovrebbe essere effettuata attraverso un monitoraggio della acque sotterranee, effettuato con modalità adatte alla ricerca dei contaminanti non miscibili in acqua e più densi di essa;
7. Gli interventi di bonifica dovrebbero essere programmati utilizzando le informazioni del monitoraggio citato e le indagini sulla presenza di pozzi, censiti e non censiti, nell’intorno dell’area industriale e nel settore del fiume Tirso a valle di essa, da inserire nel monitoraggio sopra citato, in modo da verificare l’eventuale dispersione della contaminazione verso valle.

Per maggiori dettagli leggi i seguenti documenti (a cura dell’Area Tecnico Scientifica – Servizio Controlli, monitoraggi e valutazione ambientale dell’ARPA Sardegna):
- Sito industriale di Ottana - Sistematizzazione dati, modello concettuale e proposta di monitoraggio – Presentazione [file.pdf]
- Sito industriale di Ottana – Sistematizzazione dati, modello concettuale e proposta di monitoraggio [file.pdf]
- Allegato A – Sostanze di processo e potenziali contaminanti per le aziende dell’area industriale di Ottana censite nel 2009 [file.pdf]
- Allegato B – Schede dei piezometri realizzati nell’area industriale di Ottana [file.pdf]
- Allegato C – Tipologia di monitoraggio eseguito nell’area industriale di Ottana [file.pdf]
- Allegato D – Procedura standardizzata di campionamento delle acque sotterranee e Protocollo di campionamento [file.pdf]
- Allegato E – Aree con potenziale presenza di materiali contenenti amianto [file.pdf]