Logo Regione Autonoma della Sardegna
IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Pubblicato il Report 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali sanitari

rifiuti sanitari
I rifiuti derivanti dalle strutture sanitarie sono disciplinati dal D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254; tale decreto disciplina la gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179.
La Regioni sono tenute a istituire sistemi di monitoraggio e di analisi dei costi e della congruità dei medesimi relativamente alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti sanitari e a inviare le risultanze all’ISPRA, al Ministero dell’Ambiente e al Ministero della Salute.
Nel corso del 2016 il competente Servizio dell’Assessorato della difesa dell’ambiente ha avviato una raccolta dati presso i produttori dei rifiuti sanitari (aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere universitarie, azienda ospedaliera Brotzu e cliniche private) e presso i soggetti autorizzati a raccolta, deposito preliminare e smaltimento finale, sia mediante termodistruzione sia tramite sterilizzazione.
I risultati sono raccolti nel documento “Report sulla produzione e gestione dei rifiuti sanitari nella Regione Sardegna - Anno 2015”, consultabile a fondo pagina.
I risultati dell’analisi mostrano che la produzione totale di rifiuti sanitari è pari a poco più di 5.000 tonnellate, delle quali quasi 4.200 riferite ai rifiuti distinti dalle prime quattro cifre del codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) 1801, cioè derivanti dalla cura della salute umana.
Limitando l’analisi alle strutture pubbliche la produzione ammonta a 4.645 tonnellate, di cui il 74,6%, cioè 3.467 tonnellate, costituito dal codice CER 180103* - rifiuti (pericolosi) che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni. La produzione annuale di rifiuti con codice CER 1801 per posto letto nelle strutture pubbliche è stata pari a 727 kg/anno, contro i 716 kg dell’anno precedente.
Il dato di produzione procapite dei rifiuti di codice 1801 è pari a 2,52 kg/ab e in linea con gli ultimi dati nazionali reperiti.
Nel periodo in esame (1.1.2015 ÷ 31.12.2015) la destinazione dei rifiuti sanitari è stata prevalentemente l’incenerimento: diretto nel 75% dei casi, preceduto da una fase di deposito preliminare nel 25%. È insignificante il trattamento di tipo chimico-fisico (0,02%) ed è nullo il ricorso al recupero mediante sterilizzazione.
Il costo medio di smaltimento, che risente di una notevole variabilità a seconda dell’ubicazione e della dimensione delle strutture, si attesta intorno a 2.060 €/t per le strutture pubbliche e a 1.130 €/t per quelle private.

Consulta i documenti
Relazione 2015 [file .pdf]