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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Analisi agrometeorologica e climatologica (ottobre 2016 – settembre 2017)

Bacino del Cuga (Uri)
23.03.2018

È stata pubblicata dal Dipartimento Meteoclimatico dell’ARPAS l’Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna - Analisi delle condizioni meteorologiche e conseguenze sul territorio regionale nel periodo ottobre 2016 - settembre 2017.

L’annata 2016-2017 è stata la più calda, rispetto alle serie storiche disponibili per la Sardegna: le temperature massime dell’annata risultano di circa +2.3°C superiori alla media 1971-2000. Il valore si inserisce in un evidente trend crescente delle temperature massime tale per cui il periodo 2016-2017 risulta essere il più caldo in assoluto, il 2015-2016 il secondo più caldo, il 2014-2015 il terzo più caldo e il 2013-2014 il quinto più caldo di sempre.

Il periodo è stato caratterizzato da sommatorie termiche (accumulo di gradi giorno sopra 0°C e 10°C) ben al di sopra della media di riferimento 1995-2014, a causa delle alte temperature che hanno contraddistinto l’autunno 2016 e il periodo primaverile-estivo 2017. Anche gli indicatori di disagio riflettono le condizioni termiche dell’annata: i valori di WCI (Wind Chill Index - indice di freddo) del quadrimestre dicembre 2016–marzo 2017 sono stati meno critici rispetto al dato medio 1995-2014, ad eccezione del mese di gennaio che è stato decisamente freddo; i valori di THI (Temperature Humidity Index - indice di temperatura e umidità) e HI del periodo giugno-agosto sono stati superiori alla media pluriennale su tutto il territorio regionale.
Hanno contribuito all’anomalia termica le numerose e prolungate onde di calore del bimestre luglio-agosto che sono state rilevate da numerose stazioni. Tra luglio e agosto 2017, infatti, si sono verificate sei onde di calore di intensità variabile da lieve ad alta.

Per quel che riguarda le precipitazioni, il 2016-2017 è stato particolarmente avaro di piogge: le precipitazioni del periodo ottobre-settembre non risultavano così poco frequenti sin dagli anni ’40 del secolo scorso e i cumulati sono stati i più bassi dal 1999-2000.
L’intera annata può essere divisa in due periodi nettamente distinte: un primo semestre caratterizzato da precipitazioni ben distribuite temporalmente, ma con cumulati di entità molto diversa tra i diversi territori della Sardegna e un secondo semestre quasi completamente privo di piogge.
Nel primo semestre gli apporti piovosi sono stati decisamente deficitari sulla Sardegna occidentale, mentre sulla Sardegna orientale i cumulati sono risultati in linea con la climatologia o anche superiori, ma i valori sono stati condizionati da due singoli eventi piovosi caratterizzati da cumulati particolarmente elevati: l’evento del 19-21 dicembre 2016 e quello del 21-22 gennaio 2017. Se non si tenesse conto di quei due eventi, infatti, anche i totali registrati nella Sardegna orientale risulterebbero fortemente deficitari.
A partire dalla prima decade di febbraio, la scarsità di apporti piovosi che ha interessato l’intera Isola ha determinato una sensibile riduzione dell’umidità dei suoli e condizioni di intenso stress idrico alla vegetazione spontanea e alle coltivazioni. A partire dalla primavera le condizioni di siccità agricola hanno interessato anche il versante orientale che nel periodo invernale aveva ricevuto i maggiori apporti idrici.

Il lungo periodo siccitoso ha notevolmente condizionato gli accrescimenti delle specie foraggere, con conseguente scarsa produzione di foraggio per il pascolamento e per la fienagione. Anche i valori dell’indice di vegetazione, sotto media, riflettono le condizioni di stress idrico legate all’andamento siccitoso che ha caratterizzato l’annata 2016-17. La diffusione dei pollini è stata superiore nella stazione di monitoraggio di Sassari rispetto al periodo 2015-2016.

Gli scarsi apporti idrici hanno determinato sui corsi d’acqua e sugli invasi del sistema idrico multisettoriale della Sardegna un forte deficit, in particolare per quelli del settore occidentale, con percentuali di riempimento comprese nel mese di settembre tra 10% e 20% circa e con conseguenti limitazioni nella disponibilità di acque per l'uso irriguo e restrizioni dell’erogazione per gli usi civili.

Consulta la relazione completa:
Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna 2016-2017