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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Sanluri. Denunciato un bracconiere che utilizzava levrieri per catturare le lepri

personale del Corpo forestale in perlustrazione
Il personale della Stazione forestale di Sanluri ha sorpreso un bracconiere mentre esercitava la caccia illegale alla lepre utilizzando cani levrieri addestrati a stanare e a catturare la selvaggina.

Il fatto è avvenuto nelle campagne di Sanluri, nella località Acqua Sassa, dove la pattuglia forestale ha fermato un 55enne, residente nel comune, al quale ha contestato l’esercizio di caccia con modalità, in giornata e su specie non consentite, reati per cui è prevista la pena dell’arresto fino a sei mesi e l’ammenda fino a 3mila euro.

Durante gli accertamenti, gli agenti forestali hanno anche rinvenuto due esemplari di Lepre sarda appena uccisi dal morso dei cani, come confermato in seguito dai veterinari della Asl.
L'uomo è un pregiudicato per i reati specifici, già denunciato nel 2014 per i medesimi illeciti quando fu sorpreso insieme ad altre persone a esercitare una battuta di caccia al cinghiale con i cani (levrieri e doghi argentini) nell'Oasi di protezione faunistica della Giara.

Data la crudeltà con cui le lepri sono state abbattute, al bracconiere è stato contestato anche il reato di uccisione di animali, previsto dall’articolo 544-bis del codice penale, ai sensi del quale: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni».

L'operazione s’inquadra nell'attività di presidio e controllo del territorio che il Corpo forestale effettua a tutela della fauna e della pluralità dei cacciatori che eseguono correttamente la pratica venatoria.

28 settembre 2018