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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Capoterra. Arrestato un latitante dedito al bracconaggio

Operazione antibracconaggio
Nel corso di un’operazione antibracconaggio, il personale della Stazione forestale di Capoterra e del Nucleo Investigativo dell'Ispettorato di Cagliari, ha scoperto e arrestato un latitante che era evaso il 22 ottobre scorso dalla Casa di reclusione di Alghero.

I Fatti
Durante un servizio di presidio e controllo del territorio, i Forestali avevano individuato, in località Bacchi Alinu, nelle campagne di Capoterra, una baracca mimetizzata nel folto della vegetazione.
La baracca si presentava in apparente stato di abbandono ma la presenza al suo interno di vivande e di un letto con lenzuola e coperte dimostrava, invece, come fosse abitata. Durante l’ispezione dei luoghi i Forestali avevano inoltre scoperto che, in prossimità della baracca, era stato realizzato un sentiero funzionale alla pratica dell'uccellagione.

Alla scoperta è seguita un’attività di appostamento e di controllo mirato dell’area che ha permesso di accertare la presenza di un uomo che, in abbigliamento mimetico ed equipaggiato di zaino, si aggirava nella zona.

Mercoledì 15 gennaio è scattata l‘operazione. Intorno alle ore 12, in un sentiero vicino alla baracca, una delle pattuglie forestali presenti in zona ha fermato l’uomo che non ha opposto alcuna resistenza risultando tuttavia in possesso di un coltello di genere proibito e di quattro munizioni caricate con pallettoni.
L'identificazione ha permesso di stabilire che si trattava di E.G., 54 anni di Capoterra, latitante dal 22 ottobre 2019. L’uomo, che stava scontando 9 anni di reclusione per rapina, non si era ripresentato in carcere ad Alghero dopo un permesso di tre giorni, dandosi alla fuga.

Il personale del Corpo ha quindi individuato e perquisito diversi nascondigli utilizzati dall’evaso, in uno di questi, in un anfratto roccioso, ha scoperto: lacci per catturare cervi e cinghiali, reti per l'uccellagione, 96 munizioni fra cartucce caricate a pallettoni e proiettili per fucile calibro 273. Dagli elementi raccolti e dal materiale sequestrato, emerge che il latitante traeva sostentamento grazie all'attività di bracconaggio, praticata con fucile e lacci.

L’arresto e la condanna
Su coordinamento del Magistrato di turno, l'arrestato è stato condotto nel Carcere di Uta a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Il 16 gennaio è stato processato per direttissima per la sola evasione e condannato a 1 anno e 3 mesi di reclusione.
Sono ora in corso indagini per verificare la rete di complicità che ha coperto la latitanza, considerato che l’area è una zona frequentata di caccia.
L’operazione s’inquadra nell’attività di capillare controllo del territorio, svolta dal Corpo Forestale della Regione Sardegna a tutela dell’ambiente e della legalità.

17 gennaio 2020