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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Olbia. Sequestrata lottizzazione abusiva, nove indagati

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Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, a seguito di una complessa attività d’indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, dottor Gregorio Capasso, il 24 novembre scorso, ha proceduto al sequestro preventivo di cinque unità immobiliari, nella Zona industriale di Olbia, località Via Stazzo Canu.
Il procedimento penale in corso coinvolge nove persone indagate per i reati di lottizzazione abusiva di tipo misto, cartolare e/o negoziale e materiale, falsità ideologica e costruzione in assenza di autorizzazione paesaggistica.

Dalle indagini è emerso che, attraverso l'illecita modificazione della destinazione d'uso, le singole unità immobiliari, che dovevano essere destinate all'attività ricettiva extra alberghiera (Centro appartamenti vacanza), sono state invece utilizzate esclusivamente a scopo residenziale.

Di fatto il responsabile del centro vacanza ometteva di svolgere la funzione di gestione imprenditoriale finalizzata ad affittare ai turisti i complessi abitativi a ciò destinati dallo stesso vincolo di destinazione d'uso, come imposto dalle Norme tecniche di attuazione del Comune di Olbia.

Attraverso la creazione di centri ricettivi fittizi, il "gestore", le società cessionarie e i beneficiari, accordandosi tra loro, si assicuravano l'utilizzo esclusivo delle unità immobiliari a scopo residenziale e/o familiare, eludendo l'utilizzo impresso negli stessi titoli edilizi, nei contratti di compravendita, nello strumento urbanistico che disciplina il vincolo turistico ricettivo extra alberghiero.
In definitiva le unità immobiliari, ora sequestrate, attraverso diversi passaggi societari, erano cedute a scopo esclusivo e duraturo.
Tale attività illecita va a ledere la pianificazione e il controllo pubblico in merito alle differenti destinazioni di zona fissate dagli strumenti urbanistici nel territorio.

La legge regionale n. 16/2017 definisce come “Case appartamenti vacanza” le unità abitative, arredate e dotate di servizi, di cui il gestore abbia la disponibilità temporanea e che devono essere gestite imprenditorialmente a scopo turistico-ricettivo nel corso di una o più stagioni.
La legge stabilisce altresì che l'esercizio delle CAV non comporta modifica di destinazione d'uso ai fini urbanistici e ciò che le distingue dalle abitazioni residenziali non sono le caratteristiche tecniche, ma gli aspetti della gestione stabiliti, da norme e leggi, in forma unitaria e imprenditoriale.

Attraverso accertamenti e appostamenti degli investigatori del Corpo forestale, del personale della Stazione forestale di Olbia, coordinati dal Servizio Ispettorato di Tempio Pausania e sotto le direttive della Procura della Repubblica, si è potuto appurare che gli immobili sono stati personalizzati, sono state eseguite piccole ristrutturazioni e, soprattutto, è stata accertata la presenza di persone che li utilizzavano in modo esclusivo.
E' mancata invece qualsiasi traccia documentale contabile dell'uso di tali immobili per scopi di affitto a turisti da cui pertanto deriva il mancato rispetto della destinazione d'uso.
Inoltre con tale artificio la ditta costruttrice si è avvantaggiata della riduzione del parametro di calcolo degli oneri di urbanizzazione (- 65%) prevista per gli interventi produttivi, ricadenti all'interno delle aree assoggettate al Piano regolatore territoriale.

Per questo motivo tutti i partecipanti a tale attività materiale e negoziale, in concorso fra loro, sono ora indagati per i reati di lottizzazione abusiva, falsità ideologica in documenti, lottizzazione in zona soggetta a vincolo paesaggistico in assenza di autorizzazione paesaggistica.

27 novembre 2020