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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Miglioramento della biodiversità: intervento del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.

cicogna bianca
Per la tutela della fauna e della biodiversità, il Corpo Forestale, nella stagione primaverile-estiva è impegnato anche nella salvaguardia delle varie fasi riproduttive delle specie animali che arricchiscono la biodiversità dell’Isola.

La stagione 2021 conferma che in Sardegna anche le specie particolarmente protette trovano le condizioni per la delicata fase della riproduzione, per favorire la quale il Corpo Forestale ha intensificato una mirata attività di monitoraggio.

Il fratino
Anche nell'attuale stagione sono stati individuati nuovi siti sensibili, in cui nidificano diversi esemplari di fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo trampoliere limicolo che vive nelle zone costiere e lagunari. Si tratta di una specie in pericolo di estinzione, la quale ha deposto le uova in diverse località del Sud Sardegna (Sarrabus e Cagliaritano e basso sulcis) ordinariamente molto frequentate dai bagnanti.
Il Corpo Forestale è intervenuto quindi a tutela della specie con presidio del nidi; per evitare il disturbo e per sensibilizzare gli utenti ha installato dei cartelli informativi che hanno destato molto interesse nella popolazione turistica, la quale si è dimostrata molto attenta e partecipe nella tutela del piccolo trampoliere.

La testuggine marina
Gli stessi arenili del sud Sardegna e dell'Oristanese sono stati anche meta della specie Caretta caretta, la testuggine marina che ormai ogni anno predilige le coste della Sardegna per la deposizione delle uova. I siti di nidificazione vengono presidiati e tutelati dalle Rete Regionale e dal Corpo Forestale che circoscrive l'area con barriere fisiche che impediscono l’accesso.

La cicogna bianca
Un caso eccezionale è quello rappresentato da una coppia di splendide cicogne bianche o europee (Ciconia ciconia), che normalmente non nidificano in Sardegna. I due esemplari hanno interrotto nel Sulcis il loro percorso migratorio dall’Africa verso il Centro Europa; già dal anno 2020 hanno costruito un vistoso nido sopra un palo elettrico dismesso, nel mezzo di uno spartitraffico stradale. quest'anno il lieto evento perché sono state deposte le uova e sono nati i pulli. Anche in questo caso il Corpo Forestale ha operato affinché la nidificazione andasse a buon fine evitando il disturbo della nidificazione in particolare da parte di piloti di droni interessati a fotografare da vicino gli esemplari. Tuttavia i voli dei droni, essendo percepiti come minaccia da parte degli uccelli, hanno rischiato di vanificare la riuscita della nidificazione.

Il picchio rosso maggiore
Importante anche la nidificazione, in un parco urbano di Cagliari, del picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) specie diffusa nei boschi ma difficile da avvistare in particolare in un parco urbano dove evidentemente non si sente disturbata, tanto da realizzare il proprio nido ricavato in un albero di pino.

Il fenicottero rosa
Decisamente più intensa e continua è l'attività del Corpo Forestale a tutela della importante nidificazione del fenicottero rosa, specie simbolo del Parco Regionale di Molentargius, dove il presidio continuo ha permesso scongiurare pericoli, in particolare da parte di mute di cani randagi che possono creare notevoli danni alla “Genti Arrubia”.

L’occhione
L'attività di prevenzione e controllo del territorio ha permesso la nidificazione di altre specie in piena tranquillità tanto che , con microtelecamere è stato possibile documentare le fasi di nidificazione a supporto dell'attività di studio. Splendide le immagini del nido di occhione (Burhinus oedicnemus) elegante specie protetta nidificante in Sardegna riprese senza alcun disturbo mediante le micro telecamere installate dal Corpo Forestale nel Parco di Molentargius, a supporto dell'attività di studio della specie.

La collaborazione dei cittadini
L’attività di controllo operata dal Corpo Forestale consiste nel prevenire i comportamenti che possono compromettere la nidificazione delle varie specie, sensibilizzando gli utenti e contestando, nei casi previsti, le violazioni alle norme che vietano il disturbo della fauna selvatica in fase riproduttiva, le quali prevedono una sanzione pecuniaria sino a 516 euro.
Nel caso invece si tratti di aree particolarmente protette come parchi, riserve naturali, aree SIC e Zone di protezione speciale, il fatto costituisce reato, punito con l’arresto sino a 6 mesi e/o un'ammenda sino a 12.000 euro.
Per queste attività il Corpo Forestale si avvale delle informazioni dei cittadini che dimostrando crescente sensibilità, collaborano a segnalare i principi di incendio, i siti sensibili e anche comportamenti e condotte che possono disturbare la riproduzione delle specie protette.

S’invitano i cittadini, che dovessero trovare nidi, anche apparentemente abbandonati o in luoghi atipici, a non rimuoverli dall’ambiente perché gli embrioni e i pulcini hanno le migliori probabilità di sopravvivenza, solo se accuditi dai genitori.
È invece importante segnalarne la posizione al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

Cagliari 23 luglio 2021