Logo Regione Autonoma della Sardegna
IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

L'attuazione in Sardegna

In Sardegna sono stati finanziati 34 progetti di Agenda 21 Locale (15 finanziati dal Ministero dell’Ambiente e 19 dalla Regione Autonoma della Sardegna) inoltre la Provincia di Cagliari ha attivato un progetto con risorse proprie. Tali progetti coinvolgono una quota rilevante di territorio e oltre il 68% della popolazione sarda.
I progetti finanziati riguardano l’attivazione del processo di Agenda 21 Locale che comprende azioni sulla sensibilizzazione della popolazione sui temi della sostenibilità ambientale, la realizzazione dei Forum e la redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente.
I primi progetti finanziati in Sardegna dal Ministero dell’Ambiente nel 2000 hanno ricevuto un nuovo finanziamento dalla Regione Sardegna per l’attuazione del processo di Agenda 21 Locale.
Inoltre è attualmente in fase di valutazione un nuovo bando sulla sostenibilità ambientale che finanzierà anche nuovi progetti di Agenda 21 Locale.

Dal 2006 stiamo finanziando le Agende 21 Locali tematiche (le cosiddette Agende 21 Locali di 2° generazione). Praticamente il processo di Agenda 21 è finalizzato ad affrontare un tema circoscritto o una specifica problematica e mira a individuare delle azioni specifiche da realizzare nel breve periodo. Negli Enti che hanno adottato questa modalità, si è riscontrata una maggiore efficacia e concretezza delle azioni, una riduzione dei tempi di attuazione, dei problemi organizzativi e lo sviluppo di maggiori competenze tra i partecipanti e i referenti dell’Ente rispetto all’impostazione classica. Con l’impostazione classica si arrivava ad un Piano di Azione che includendo diverse tematiche era quasi impossibile renderlo concreto.

Per quanto riguarda il Coordinamento Regionale di Agenda Locale 21 è in fase di stipula il Protocollo d’Intesa tra l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente e le Agende 21 Locali. Gli obiettivi del coordinamento regionale sono:
• favorire e potenziare lo scambio di informazioni sui temi relativi all'Agenda 21 Locale tra gli Enti;
• monitorare e valorizzare le buone pratiche e le esperienze di Agenda 21 locale sul territorio regionale;
• facilitare e promuovere occasioni per la costituzione di partenariati su progetti di Agenda 21 locale ed eventuali candidature delle Amministrazioni aderenti a progetti comunitari e iniziative regionali, nazionali e internazionali;
• favorire momenti formativi per amministratori e responsabili negli Enti locali ed incentivare la formazione di nuove figure professionali per lo sviluppo sostenibile;
• attivare iniziative promozionali e culturali di diffusione dei principi della sostenibilità;
• contribuire alla determinazione di indicazioni ed orientamenti per la formulazione di piani di settore e di programmi regionali;
• attivare e promuovere gruppi tematici di lavoro per dialogare con l’amministrazione regionale e promuovere modelli di sviluppo sostenibile replicabili in altri contesti.
• svolgere ogni altra attività ed iniziativa utile a promuovere e coordinare processi di Agenda 21 locale come strumento per realizzare uno sviluppo sostenibile.

I principali aspetti positivi dell’esperienza, sin qui condotta, di Agenda 21 Locale in Sardegna sono costituiti da una maggiore informazione e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, un’accresciuta conoscenza del territorio e una maggiore consapevolezza delle sue problematiche, l’utilizzo del Forum per altre attività di Pianificazione (Progettazione Integrata, Pianificazione Strategica ecc.), la possibilità di utilizzare il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente come strumento di studio e analisi delle componenti ambientali e inoltre le azioni orientate alla promozione del territorio e alla visibilità all’esterno.
Per quanto riguarda le criticità è emersa una diffusa difficoltà nel dare continuità al processo (a causa di cambiamenti istituzionali, per l’inadeguato coinvolgimento dei tecnici interni alle amministrazioni proponenti e anche per un legame esclusivo tra attività e finanziamento), inoltre è mancata l’integrazione con le altre politiche e il modello partecipativo non è stato accolto pienamente dalle amministrazioni proponenti, infine il processo stenta a concludersi con delle azioni concrete, efficaci e realmente partecipate.