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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

I dati di lotta al bracconaggio nell'ultimo semestre 2007

Falco
Il servizio di lotta al bracconaggio, del Corpo forestale, da giugno a dicembre ha portato ai seguenti risultati: 76 comunicazioni di reato; 65 indagati; 17 perquisizioni; 26mila e 500 strumenti sottoposti sotto sequestro, 26 sequestri di armi; 5mila munizioni; 4 arresti per reato; 17 denunce per reati connessi all’attività venatoria.

La Sardegna è tradizionalmente interessata da tale attività illecita soprattutto nel settore meridionale nell'ambito dei compendi boschivi del Sulcis e del Sarrabus ed in forma minore in Ogliastra e nell'Oristanese limitatamente alle aree del Montiferru, Terteniae e di Monte Arci.

Ciò è dovuto alla posizione "centrale" dell'isola rispetto ai flussi migratori dell'avifauna tale da servire come zona di sosta importantissima per numerose specie di uccelli sia durante il passo post-riproduttivo (autunnale) che in quello pre-riproduttivo (primaverile).

Le specie prelevate illecitamente risultano soprattutto: il tordo, il merlo, il pettirosso, lo storno ed altri turdidi e passeriformi in forma minore.

Anche altre specie tra cui alcune particolarmente protette (più frequentemente rapaci) rimangono coinvolte tra le maglie degli attrezzi illeciti predisposti dai bracconieri, come il Picchio Rosso Maggiore. La notevole domanda di "grive" che arriva dal mercato alimentare isolano alimenta il fenomeno.


Consulta i dati dell'attività antibracconaggio nell'ultimo semestre [file.pdf]