Una diversità biologica indispensabile
Il progresso della scienza nel campo della biologia, della geologia e dell’ecologia ci permette di conoscere meglio la qualità e le specificità degli ambienti costieri. Questa conoscenza, condivisa in ambito accademico così come nell’ambito delle istituzioni internazionali, Nazioni Unite, Unione Europea e Governi Nazionali, ci impedisce di ignorare le conseguenze possibili legate alla modificazione o alla trasformazione degli ecosistemi costieri nell’ambito delle decisioni inerenti la pianificazione territoriale.
La costa è il luogo d’interazione tra la terra ed il mare, definisce un ambito di territorio limitato, profondamente originale e con delle caratteristiche biologiche molto particolari. Si tratta soprattutto di un ambiente la quale incredibile ricchezza si fonda su un equilibrio ecologico estremamente fragile, in particolare modo negli ambienti di transizione in corrispondenza di estuari, stagni e aree umide litorali, spiaggia emersa e sommersa, posidonieti, ecc….
Negli ambienti costieri, più ancora che in altri ambienti, la natura è costituita da specie diverse e specifiche, all’interno delle quali ciascun elemento è solidale con tutti gli altri ed esercita un ruolo non sostituibile nell’organizzazione della vita della natura. Le dune costituiscono l’habitat di una flora e di una fauna ben caratterizzati. Le zone umide fungono da luogo di riposo e svolgono un ruolo primordiale per la vita e qualche volta per la sopravvivenza dell’avifanua migratrice.
Nelle coste sarde sono presenti numerosi endemismi e diverse specie animali e vegetali minacciati di estinzione. Attualmente questi vengono protetti dalla Rete Ecologica che la Regione, insieme con i Comuni, ha istituito in attuazione delle direttive n. 79/409/CEE, sulla conservazione degli uccelli selvatici e n. 92/43/CEE, sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Nel territorio costiero sono presenti 71 Zone Speciali di Conservazione (SIC) e 27 Zone di Protezione Speciale (ZPS); insieme rappresentano circa il 50% della aree Natura 2000 dell’intero territorio regionale.
La costa è il luogo d’interazione tra la terra ed il mare, definisce un ambito di territorio limitato, profondamente originale e con delle caratteristiche biologiche molto particolari. Si tratta soprattutto di un ambiente la quale incredibile ricchezza si fonda su un equilibrio ecologico estremamente fragile, in particolare modo negli ambienti di transizione in corrispondenza di estuari, stagni e aree umide litorali, spiaggia emersa e sommersa, posidonieti, ecc….
Negli ambienti costieri, più ancora che in altri ambienti, la natura è costituita da specie diverse e specifiche, all’interno delle quali ciascun elemento è solidale con tutti gli altri ed esercita un ruolo non sostituibile nell’organizzazione della vita della natura. Le dune costituiscono l’habitat di una flora e di una fauna ben caratterizzati. Le zone umide fungono da luogo di riposo e svolgono un ruolo primordiale per la vita e qualche volta per la sopravvivenza dell’avifanua migratrice.
Nelle coste sarde sono presenti numerosi endemismi e diverse specie animali e vegetali minacciati di estinzione. Attualmente questi vengono protetti dalla Rete Ecologica che la Regione, insieme con i Comuni, ha istituito in attuazione delle direttive n. 79/409/CEE, sulla conservazione degli uccelli selvatici e n. 92/43/CEE, sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Nel territorio costiero sono presenti 71 Zone Speciali di Conservazione (SIC) e 27 Zone di Protezione Speciale (ZPS); insieme rappresentano circa il 50% della aree Natura 2000 dell’intero territorio regionale.