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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Salvaguardia e valorizzazione del patrimonio costiero

Asinara
Tra la terra e il mare esiste una zona di interfaccia di straordinario pregio ambientale: il litorale, un luogo in continua trasformazione dove il vento, le acque interne e il mare si contendono gli spazi e governano la vita delle specie vegetali e animali.

L’equilibrio che regola le dinamiche di un litorale e degli ecosistemi costieri è naturalmente fragile, l’intervento poco attento dell’uomo può determinare cambiamenti irreversibili che a catena possono ripercuotersi sull’intero sistema costiero. Le coste basse e sabbiose, essendo più fruibili, risentono in particolare modo della sua presenza. Così le spiagge, le dune, le aree umide sono particolarmente esposte a fenomeni di erosione e di degrado. Per la loro importanza ecologica, il posidonieto e gli apparati dunali costituiscono gli elementi più fragili dell’ambiente costiero.

Gli apparati dunali sono accumuli di materiale sabbioso costruiti e modellati principalmente dall’azione del vento; sono parte di un sistema costiero in equilibrio dinamico con la spiaggia, emersa e sommersa (rappresentano il serbatoio naturale di sedimento che alimenta la spiaggia e viceversa); fungono da barriera naturale per la protezione degli ambienti umidi: lagune e stagni costieri; ospitano sistemi ambientali particolarmente delicati di grande interesse naturalistico ed ecologico. L’accesso incontrollato all’interno del campo dunare, in particolare da parte dei mezzi motorizzati, la costruzione di strade litoranee e di manufatti, il prelievo di sabbia e la degradazione della copertura vegetale, rappresentano i fattori più comuni di erosione. In generale, la stabilità di un apparato dunare dipende dalla protezione offerta dalla copertura vegetale dall’erosione del vento e del mare e dalla capacità dell’apparato radicale di imbrigliare la sabbia al suo interno, altrimenti libera. Il degrado della vegetazione genera l’aspersione del sedimento imbrigliato e l’abbassamento della duna fino alla sua scomparsa.
La sua scomparsa determina la perdita di un intero sistema costiero sia in termini qualitativi che ecologici.

La Posidonia è il simbolo della ricchezza naturale delle coste, è una fanerogama marina, che forma la prateria sottomarina; è un endemismo tipico del Mare Mediterraneo, fondamentale per la conservazione ed il rinnovamento della biodiversità marina e per la difesa dall’erosione costiera. Come per le altre piante, durante la stagione autunnale, la Posidonia perde le foglie ed insieme con altri materiali naturali (alghe, legno, sedimenti, ecc.), viene depositata sulla spiaggia durante le mareggiate. Gli accumuli del materiale, costituiscono le “ banquettes”, queste svolgono un importante compito di protezione del litorale dall’erosione delle onde e contribuiscono al suo ripascimento naturale attraverso il considerevole apporto di sedimenti marini che restano imprigionati tra le foglie.

La formazione delle banquettes oltre a rappresentare un fattore naturale importante nell’accrescimento delle spiagge, fornisce, indirettamente, importanti informazioni sulla qualità dell’ecosistema marino. La presenza della posidonia sulla spiaggia rappresenta un problema per gli operatori locali in quanto viene percepita come un rifiuto da asportare per assicurare la fruizione turistica dei litorali. Le operazioni di rimozione purtroppo vengono ancora condotte senza l’attenzione necessaria nonostante le raccomandazioni motivate dalla Regione Sardegna in materia (determinazione n. 942 del 7 Aprile 2008: Prescrizioni inerenti l’asportazione della Posidonia spiaggiata e la pulizia delle spiagge dai rifiuti).

Il futuro delle zone costiere è nelle nostre azioni, la conservazione del patrimonio costiero e’ il miglior investimento per il futuro ma perché questo possa avvenire è necessario che vengano messe in atto e condivise da tutti dagli operatori turistici, agli amministratori locali ai fruitori le buone pratiche di gestione e di utilizzo dei litorali.