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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Il Corpo Forestale indaga sull’uccisione dei Gipeti del Supramonte

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Primi concreti risultati nell’indagine avviata dagli uomini del Corpo Forestale sull’uccisione dei “Gipeti” del Supramonte.

Nel corso di alcune perlustrazioni con setacciamento dell’area in cui i giorni scorsi sono stati trovati morti i tre bellissimi esemplari di Gipeto recentemente reintrodotti, sono state rinvenute e sottoposte a sequestro alcune esche costituite da bocconi avvelenati.
Le esche, confezionate con uso di potenti veleni che non lasciano scampo agli animali che le ingeriscono, sono state sottoposte a sequestro e trasferite al competente Istituto zooprofilattico di Sassari per gli esami di laboratorio.

Il Comandante del Corpo Forestale, Giuseppe Delogu, ha già dato disposizione al personale per l’individuazione degli autori di questo atto criminoso che offende e danneggia tutti i cittadini sensibili alla salvaguardia della biodiversità delle specie animali presenti nel nostro ambiente naturale.

Gli investigatori del Corpo Forestale ravvisano nell’episodio elementi significativi di somiglianza con quanto precedentemente accaduto, sempre sui monti del Gennargentu, in occasione della moria di alcune aquile che risultarono poi avvelenate da bocconi imbottiti di sostanze tossiche.
L’apparato investigativo del Corpo è mobilitato in una corsa contro il tempo anche per evitare che, oltre ai Gipeti, qualcuna delle aquile reali che ancora popolano il Gennargentu possa ingerire le micidiali esche disseminate nell’area e non ancora rinvenute.