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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Pesca dei ricci di mare

pesca riccio di mare
L’assessore regionale dell’Agricoltura, Francesco Foddis, ha firmato il decreto che autorizza e regola le attività di pesca del riccio di mare "Paracentrotus lividus".
La stagione di pesca inizia il 1° novembre 2008 e termina il 13 aprile 2009, data oltre la quale la pesca è vietata a tutte le tipologie di pescatore.

Pescatori autorizzati
La pesca dei ricci è consentita ai pescatori professionali marittimi, iscritti nel registro dei pescatori di professione; ai pescatori subacquei professionali in possesso dell’autorizzazione per la pesca subacquea professionale, in apnea o con l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione; ai pescatori sportivi, in apnea senza l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione o dall’imbarcazione.

Mezzi e aree di pesca
La raccolta può essere esercitata: dall’imbarcazione, anche con l’ausilio dello “specchio” o batiscopio mediante asta tradizionale (“cannuga”) e del coppo; mediante immersione, a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto atto a staccare il riccio dal substrato.
È vietata la raccolta del riccio di mare mediante attrezzi trainati con imbarcazione o anche a mano con mezzi meccanici (strumenti in ferro), compresi i rastrelli. La taglia minima di cattura è di 50 millimetri esclusi gli aculei; ogni esemplare di taglia inferiore prelevato in qualsiasi circostanza, da qualunque tipologia di imbarcazione e da qualsiasi categoria autorizzata alla pesca, anche non appartenente a quella dei pescatori professionali di echinodermi, dovrà essere immediatamente restituito al mare; è vietata la detenzione e la commercializzazione di esemplari di taglia inferiore a quella prescritta.
Sono escluse dalla pesca dei ricci le aree portuali e le zone dove sono presenti fonti di contaminazione (foci dei fiumi, scarichi di altri corsi d’acqua, scarichi industriali e di fogne urbane).

Quantitativi
Il pescatore professionista, accompagnato da un assistente a bordo dell’imbarcazione, può raccoglierne giornalmente 6 ceste equivalenti, per due unità lavorative, a tremila esemplari. Se il professionista non è accompagnato da un assistente, può raccogliere giornalmente tre ceste (1.500 ricci). Il pescatore sportivo, per uso personale, può invece raccogliere - esclusivamente durante il periodo consentito dal calendario - un numero massimo di 50 ricci al giorno.

Altre norme
Il decreto che disciplina la pesca dei ricci di mare deve essere osservato anche all’interno delle Aree marine protette, delle aree Sic e delle Zps, nelle quali (in assenza dei rispettivi Piani di Gestione) non è consentita, nemmeno a favore dei pescatori sportivi, una regolamentazione della pesca dei ricci che si discosti dalle disposizioni regionali.
I pescatori professionisti sono tenuti all’osservanza delle disposizioni di legge in materia igienico-sanitaria sulla detenzione, la conservazione, la commercializzazione e la somministrazione al pubblico dei prodotti della pesca.


Consulta le pagine
Decreto per la pesca dei ricci di mare [file.pdf]