Con il
PFAR la Sardegna, tra le prime regioni italiane per estensione e ricchezza di patrimonio forestale, si è dotata di un importante strumento che disegna le strategie per la valorizzazione, tutela e incremento delle proprie risorse forestali, ponendo al centro dell’azione l'obiettivo della gestione sostenibile delle foreste.
Il
PFAR è stato approvato nel dicembre 2007 con Delibera della Giunta Regionale, redatto ai sensi del D.Lgs. 227/2001 dopo una lunga e complessa procedura e un iter durato oltre 24 mesi.
Prevede, tra l'altro, la compartimentazione della regione in
25 distretti territoriali.
Cos'è un Distretto territoriale secondo il P.F.A.R.Per distretto territoriale si intende una porzione di territorio delimitata quasi esclusivamente da limiti amministrativi comunali ed entro la quale viene conseguita una sintesi funzionale degli elementi fisico-strutturali, vegetazionali, naturalistici e storico culturali del territorio su grande scala.I distretti, con una
superficie media di 95.000 [ha], accolgono una varietà di ambiti di paesaggio
caratterizzati da connotazioni omogenee nella loro peculiarità.
Criteri di definizione del Distretto territoriale secondo il P.F.A.R.Il presupposto che ha condotto al processo di definizione dei distretti si poggia sul concetto di indivisibilità delle unità fisiografiche, espressione dei caratteri fisici, geo-morfologici, pedologico- vegetazionali e paesaggistici.
Il processo di rappresentazione del territorio in unità fisiografico-strutturali cerca di giungere ad un livello di sintesi della descrizione dell’ambiente su cui l’uomo è comunque intervenuto nel tempo determinando modificazioni profonde sul paesaggio, alcune delle quali rappresentano l’impronta di un patrimonio culturale che deve essere oggetto di cura e conservazione.Le
affinità storico-culturali che legano le popolazioni locali dipendono fortemente dalla specificità del territorio e sono un collante formidabile per la creazione di sinergie rivolte ad obiettivi di interesse collettivo.
Tale aspetto gioca un ruolo importante nella definizione ottimale dei distretti, visti come
aggregazioni di comunità.
La valenza strategica del PianoIl Piano risponde all'esigenza di indirizzi organici e di programmazione del settore forestale in relazione alla valenza che riveste in qualità di piattaforma per la programmazione economica della Regione.
Il
PFAR è redatto in coerenza con le linee guida di programmazione forestale di cui al
D.M. 16/06/05, che individuano i piani forestali regionali quali necessari strumenti per la
pianificazione e programmazione forestale del territorio nazionale.
Affronta numerose problematiche più o meno direttamente connesse con il comparto forestale: dalla
difesa del suolo alla
prevenzione incendi, dalla regolamentazione del
pascolo in foresta alla tutela della
biodiversità degli ecosistemi, dalle pratiche compatibili agricole alla tutela dei compendi costieri; dalla pianificazione territoriale integrata con le realtà locali alla assenza di una strategia unitaria di indirizzo.
Obiettivi del PianoIndividua i seguenti macro-obiettivi generali:
1 - Tutela dell'ambiente
2 - Potenziamento del comparto produttivo
3 - Sviluppo di una pianificazione forestale integrata
4 - Valorizzazione della formazione professionale e dell'educazione ambientale
5 - Ricerca scientifica
Al fine di perseguire tale importante obiettivo il
PFAR ha fatto proprio il disegno dei livelli gerarchici della pianificazione territoriale secondo tre differenti gradi di dettaglio: il livello regionale (PFAR), il livello territoriale di distretto (PFTD), il livello particolareggiato (PFP).
Consulta le paginePiano Forestale Ambientale RegionaleConsulta la documentazione di interesseVisualizza il documento di sintesi del P.F.A.R.Delibera di Giunta Regionale n.53/9 del 27.12.2007: approvazione P.F.A.R.Dichiarazione di sintesi VASGiudizio di compatibilità ambientale-DeterminazioneRelazione GeneraleRapporto ambientaleSchede Distretto 1-12 [file .zip]Schede Distretto 13-18 [file .zip]Schede Distretto 19-25 [file .zip]All. 2 Descrizione delle serie di vegetazioneAll. 3 Analisi di massima utilizzo biomasse