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Reintroduzione del cervo sardo nella foresta demaniale di Monte Lerno
Ultimo aggiornamento: 13/01/2010

La prima liberazione in natura nel Nord Sardegna ha interessato il cervo sardo ed è stata effettuata nella foresta demaniale di monte Lerno (Pattada) nel 2003.
La reintroduzione di animali selvatici in zone in cui sono assenti da lungo tempo, costituisce un’operazione delicata, inserita in un contesto gestionale ben più ampio, rispetto alla sola “liberazione” e deve tener conto dei molteplici fattori che possono influenzare direttamente o indirettamente il successo dell’operazione.
Trattandosi di una specie endemica protetta e prioritaria a livello Comunitario (Convenzione di Berna 1979, DIR CEE 92/43 “Habitat”), è stato avviato, sia per il rilascio che per il successivo monitoraggio degli animali, principalmente attraverso la radiotelemetria, una collaborazione con il dipartimento di zoologia dell’università di Sassari, facoltà di scienze, che ha fornito una supervisione al progetto e la consulenza sulle fasi del progetto inerenti la cattura, la marcatura degli animali e la radiotelemetria.
Successivamente alla fase di cattura e marcatura (febbraio 2003) e ai necessari accertamenti sanitari, gli animali sono stati reimmessi nel recinto di ambientamento per alcuni mesi, onde valutarne il comportamento, la tolleranza ai radiocollari, etc., quindi, nel giugno 2003, il recinto è stato aperto e gli animali fuoriusciti liberamente.
Complessivamente sono stati marcati 18 individui, 14 adulti e subadulti con radiotrasmittente e 4 giovani con marca auricolare.
Attraverso la radiotelemetria è stato possibile definire gli spostamenti e gli home range di ciascun individuo per circa 2 anni consecutivi.
Quale fase successiva al programma di reintroduzione, sono stati intrapresi per la Foresta di Monte Lerno quegli interventi gestionali finalizzati a limitare l’impatto sul bosco e la dispersione degli animali sul territorio, questi si sono espletati essenzialmente nella semina a prato – pascolo di aree infrastrutturali idonee, nella ripulitura delle chiarie e infittimento o ricostituzione della cotica erbosa e nell’aumento percentuale delle essenze pabulari autoctone.
Nel marzo del 2004 l’Ente Foreste ha rinnovato la convenzione con l’Università per proseguire il monitoraggio sulla consistenza e sulla struttura della popolazione. Sono state effettuate mensilmente osservazioni, su transetti e da postazioni fisse, da alcuni ricercatori del Dipartimento di Zoologia antropologica e dal personale dell’EFS.
Sono stati definiti 9 transetti, distribuiti nell’area indagata, che hanno coperto una lunghezza totale di 31,77 km, e sono stati individuati 17 punti fissi di osservazione. Nelle schede tecniche sono state riportate le informazioni relative al sesso e alle classi di età degli animali avvistati.
Si è continuato contemporaneamente il radio tracking sugli animali dotati di radiocollare e, per maggiore completezza di informazione sono state effettuate anche alcune osservazioni notturne con l’uso di faro collegato all’auto.
Da questo lavoro, concluso nel marzo 2005, è emersa una struttura di popolazione piuttosto sbilanciata in favore delle femmine (1:2,17), con un rapporto tra piccoli dell’anno e femmine adulte non molto elevato (picc/fem=0,33). I maschi adulti rappresentano circa il 15% dell’intera popolazione.
Nel settembre del 2004 (20 e 21) è stato organizzato, con il Dipartimento di Zoologia, il primo censimento dei maschi adulti.
Nell’area interessata dal cervo, circa ha 1700, sono state individuate 12 postazioni di ascolto nei punti di massima copertura acustica del territorio indagato.
Ciascuna postazione era indicata da un picchetto, di altezza adeguata, su cui era stato montato un goniometro, precedentemente orientato a Nord, dotato di una lancetta mobile. Ogni postazione era occupata da uno o due operatori. Durante ogni sessione di censimento, che durava dalle ore 21.00 alle ore 24.00, ogni operatore doveva compilare una scheda apposita, riportando le direzioni da cui provenivano i bramiti e la distanza relativa.
Sono stati censiti 17 cervi bramitanti, cui corrispondeva, secondo quanto rilevato dall’analisi della struttura di popolazione, una popolazione di circa 85 esemplari.

Sulla base dell’esperienza effettuata lo scorso anno, i censimenti realizzati nel settembre 2005 sono stati organizzati dall’EFS- Servizio di Sassari secondo la metodologia già seguita l’anno precedente. Nell’area sono stati individuati altri 4 nuovi punti di ascolto, per un totale di 16 postazioni.
Anche nel 2005 sono state realizzate due sessioni di censimento, le cui date, il 15 e il 16, settembre sono state definite in considerazione delle condizioni meteo; ogni sessione di censimento è durata dalle ore 21.00 alle ore 24. Sono stati censiti 23 cervi bramitanti, corrispondenti a circa 150 esemplari totali. L’elaborazione dei dati conferma un trend positivo della popolazione, che dovrà essere comunque ulteriormente seguita nei prossimi anni per valutarne l’insediamento e l’espansione sul territorio, le eventuali evoluzioni della dinamica di popolazione e l’impatto sulla foresta.

L. Fleba

Consulta le pagine:
foresta demaniale di Monte Lerno
Scheda tecnica del Cervo Sardo