Lunedì 9 Novembre 2015
Un anno è passato, i piccoli pionieri di Monte Arrubiu sono cresciuti e altre giovani vite si sono aggiunte per nuove, magiche ed eccitanti avventure boschive.
L'ansia e l'eccitazione del primo giorno aleggia attorno a noi, è palpabile nell'euforia di alcuni bambini e nella composta seriosità dei più.
Lo sguardo dei bambini riflette il desiderio di ritrovare strade già battute, odori, sensazioni, colori, emozioni sedimentati nella memoria, ma anche, prepotente, l'ansia del nuovo, dell'inesplorato, dell'avventura.
È un flashback della mente, attimi di un tempo passato che ci accarezzano, si confidano e si fondono con il presente.
Il pulmino che ci aspetta davanti al cancello della scuola. Il nostro autista Fernando insieme a Ubaldo ci aiutano a salire. Ci siamo tutti. Tutti troviamo posto e il viaggio, oggi come allora, ha inizio, con il magico pulmino, libero e giallo come il sole che ci accompagna.
Entriamo nel bosco. La casa rosa, silenziosa, sempre come noi la sappiamo. Claudio, il custode del bosco, i nuovi amici Alberto, Daniela e Tore ci accolgono calorosamente.
Ci sentiamo tutti a casa.
I bambini sciamano verso il boschetto di lecci. Si arrampicano, raccolgono bastoni, foglie, sassi, piume. Scavano, corrono, saltano, si nascondono fra i cespugli. Giacomo, Vittorio, Sofia e Francesca non hanno sosta. Si inerpicano sulle rocce senza timore mettendo alla prova possibilità e limiti del proprio corpo.
Il bosco libera pensieri, desideri nascosti, energie sopite.
Emma e Antonio in perfetta simbiosi tra le anguste pareti della scuola, ritrovano in natura la propria identità e scoprono nuovi legami.
Il piccolo Andrea... una sorpresa! Il bosco ha placato tutte le sue ansie, regalandoci un bambino felice e pieno di energie positive.
Il “Trio dei Riccardi” non da meno dei veterani, prendono possesso del territorio. Scalano i piccoli costoni rocciosi e scivolano nel terreno morbido, con prudenza si, ma senza timore. La piccola Giorgia è concentratissima mentre scava nel sottobosco e affonda le mani tra il fogliame umido.
E poi ci siamo sdraiati sul terreno morbido . E i nostri occhi si sono persi tra il verde delle chiome dei vecchi lecci, alla ricerca di “pezzettini di cielo”.
La voce del silenzio di Monte Arrubiu ci abbraccia ancora una volta. Il rumore dei passi, la luminosità della giornata, i raggi del sole che moltiplicano i colori intorno a noi... ci rituffiamo nel soffio cosmico della natura.
Maestra Alba
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