Si è svolto, presso il centro servizi in loc. "Prigionette" (Porto Conte-Alghero) dell'Agenzia Forestas, il corso di formazione destinato alla prima
unità cinofila antiveleno del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna.
Le lezioni svoltesi tra il 10 e il 12 maggio sono state
tenute da un equipe di specialisti spagnoli della
Consejeria de Medio Ambiente y Ordenacion del Territorio (Junta de Andalucia): i Biologi Dott. Antonio Ruiz Garcia e la Dott.ssa Irene Zorrilla Delgado, supportati dagli Agenti Jose Miguel Bellido Antonaya, Alberto Galdon Diaz.
Durante il corso sono state affrontate diverse tematiche relative al controllo e repressione dell'uso illegale dei veleni.
In particolare i tecnici spagnoli hanno illustrato l'ultradecennale programma di lotta contro il veleno dell'Andalusia, con particolare riguardo alla realizzazione dell’Unidad Canina Especializada (UCE) per la ricerca in campo dei veleni.
Sono inoltre state date nozioni sui veleni più utilizzati, analisi forense in situ, ispezioni sul campo, identificazione della
causa di morte di un animale (rapaci in particolare), entomologia forense e prove pratiche sul campo.
Il corso, indirizzato al primo nucleo cinofilo del CFVA (6 agenti + 6 riserve), ha consentito di acquisire le nozioni e le competenze di base
per la ricerca di bocconi avvelenati in campo e i
protocolli di indagine da seguire nel caso di ritrovamento di animali morti per sospetto avvelenamento.
Il gruppo cinofilo del Corpo Forestale era affiancato da
King, il primo cane antiveleno del nucleo, addestrato e condotto da una ricercatrice del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Sassari.
Si tratta di una delle
azioni innovative del progetto "Life Under GriffonWings" LIFE14 NAT/IT/000484, finanziato nell’ambito del nuovo
Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020), per conservare la colonia sarda di questo avvoltoio, l'unica naturale presente in Italia.
L'intervento è promosso dall'Università degli studi di Sassari
in collaborazione con l'Agenzia Forestas, il Corpo forestale di vigilanza ambientale e il Comune di Bosa.
In Europa il nostro Paese indossa la
maglia nera per quanto riguarda l’uso dei veleni per il controllo di predatori, in particolare volpi e cani inselvatichiti: ma spesso a farne le spese, quasi sempre indirettamente, è anche
il Grifone che si ciba di carcasse animali.
In passato questo fenomeno ha provocato la scomparsa, dal territorio sardo, di due specie necrofaghe (
Avvoltoio monaco e
Gipeto), la quasi scomparsa dell’Avvoltoio grifone e bloccato sul nascere la reintroduzione dell'avvoltoio Gipeto.
Consulta le pagineIl sito ufficiale del progetto LIFE "sotto le ali del grifone"Sito (in lingua) inglese della fondazione per la protezione dei Vulturidi