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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Tavolo di filiera del tartufo
Tuber aestivum
Ultimo aggiornamento: 01/08/2016

A Roma, il 27 luglio scorso, l'Agenzia Forestas ha partecipato presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Ufficio PQAI II) alla riunione del Tavolo di filiera del tartufo, nel proposito di puntare al potenziamento dell'identità locale dei cosiddetti prodotti di nicchia provenienti dal Bosco...
Argomenti e questioni affrontate al Ministero
1. normativa quadro in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi e conservati destinati al consumo;
2. trattamento fiscale dei tartufi a livello europeo;
3. Istituzione del tavolo di filiera del tartufo con specifico provvedimento ministeriale;
4. Predisposizione di un piano di settore del tartufo.

Posizione e ruolo di Fo.Re.S.T.A.S.
L'Agenzia Forestas, in un momento di particolare congiuntura economica e di maggiore competitività, anche nel settore turistico, da parte di altri paesi, ritiene opportuno puntare su una maggiore identità locale dei prodotti della nostra terra (i cosiddetti prodotti di nicchia provenienti dal Bosco).
Al fine di acquisire elementi sulla possibile valorizzazione economica dei prodotti sardi, tra i quali senz’altro il tartufo, l'Agenzia è intervenuta all'incontro manifestando la volontà di aderire formalmente al tavolo di filiera del tartufo, che nei prossimi mesi sarà istituzionalizzato con apposito decreto del Ministro e che conterrà vari gruppi di lavoro (territorio – prodotto, alimento – filiera e fiscale).
L'Agenzia Forestas, di concerto con gli Assessorati Regionali Ambiente e Agricoltura, presenterà le proposte per l'elaborazione del Piano Nazionale di Settore del Tartufo per tutelare le specie autoctone rispetto ai prodotti a basso prezzo provenienti soprattutto dall'est europeo: occorre rilanciare, anche dal punto di vista commerciale una preziosa risorsa locale che può avere positive ricadute sull'economia dell'entroterra.

Alcune criticità del settore
- definire un calendario nazionale di raccolta;
- redigere le carte vocazionali per ogni regione;
- prevedere ulteriori misure tese a garantire la tracciabilità, e la relativa certificazione, del prodotto fresco e di quello trasformato;
- riformare la disciplina inerente gli aspetti fiscali e quelli relativi all'etichettatura.

Per tutto ciò, nei prossimi mesi, l'Agenzia Forestas avvierà un monitoraggio degli impianti artificiali e naturali presenti nelle aree, a qualunque titolo gestite, che fornirà uno spaccato della realtà tartuficola regionale e costituirà, altresì, la base dati dalla quale partire per pianificare le politiche di rilancio del prodotto tartufo nel rispetto dei criteri previsti dalla gestione sostenibile, che già si applicano all'importante patrimonio forestale amministrato.