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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Vivaio Produttivo di Campu s'Isca
Gutturu Mannu, Erba roberta (Geranium robertianum)
Ultimo aggiornamento: 26/08/2010

Servizio Territoriale: Cagliari - Comune: Villacidro(VS) - Referente: Giuseppe Carta (cellulare 328 0258192) - Telefono sede: 070.932185
Le Origini e la posizione
Il vivaio forestale sorge in contemporanea alla nascita del cantiere di Montimannu (Villacidro) per soddisfare il fabbisogno interno di piantine forestali da utilizzare per i rimboschimenti. Si trova in località Campu S’Isca, nei pressi della ex caserma forestale, ed è raggiungibile dall’abitato di Villacidro (da cui dista 16 km) percorrendo la strada che costeggia l’invaso sul rio Leni.

Negli anni ’60, a causa di crolli di alcuni muretti a secco, le piantine in fitocontenitori sono state trasferite nel piazzale antistante la miniera in località Canale Serci; nel vivaio di Campu S’Isca venivano coltivati i semenzai e le piantine di cedri da destinare ad alberelli di Natale.
La consistenza di postime prodotto negli anni ’50 nel vivaio di Campu d’Isca, era di 50.000 trapianti in fitocontenitori, e 83.000 plantule in semenzaio; le specie coltivate erano prevalentemente Cipressi, Eucaliptus, Pino marittimo, Acacia, Castagno e Noci;
Negli anni ’70 la produzione si aggirava intorno a 30.000 plantule in semenzaio, e 80.000 tra plantule in semenzai e trapianti in fitocontenitori, nel vivaio di Canale Serci,
Il vivaio venne trasferito definitivamente in località Campu d’Isca nei primi anni ’90, dopo i lavori di manutenzione e la costruzione di un vascone per la raccolta dell’acqua della capacità di 350.000 litri che rende il vivaio completamente indipendente per il suo fabbisogno idrico.
La gestione del vivaio e di tutto il cantiere era affidata al Corpo Forestale dello Stato per passare poi negli anni ’80 all’ex Azienda Foreste Demaniali della Regione Sarda ed all’attuale Ente Foreste della Sardegna.
Nel vivaio forestale di Campu s'isca (spesso indicato anche come il vivaio di Montimannu) vengono coltivare le piantine necessarie per il fabbisogno interno , per enti pubblici e privati, secondo quanto stabilito dal regolamento di concessione delle piantine forestali dell’Ente

Le attività e la produzione
Inizialmente venivano fatte le semine in campo, ma questa pratica si è dimostrata difficoltosa a causa della presenza di cinghiali, di alcune specie di uccelli e di roditori che provocavano in passato gravi danni agli impianti realizzati per semina diretta.
Per ovviare ai danni provocati dagli animali veniva utilizzato personale in servizio di guardia alle piantagioni.
Successivamente si sono prodotte piantine a radice nuda da trapiantare direttamente in campo, ma anche questa tecnica si è dimostrata svantaggiosa a causa della bassa percentuale di attecchimento in situazione difficili, in giornate ventose o troppo soleggiate causando la moria delle piante.
Al fine di diminuire i fattori che causavano problemi al trapianto, sono stati utilizzati vasi in terracotta per passare (negli anni ’60) ai vasetti Issapot di plastica ed attualmente alle fitocelle anch’esse in plastica.

La attuale produzione del vivaio è di oltre 100.000 piantine prediligendo, grazie a favorevoli condizioni geografiche e climatiche, la produzione di specie officinalis, quali il Tymus herba-barona, Salvia desoleana, Lavandola stoechas, Origanum majorana, ecc.
Oltre alle officinalis trovano spazio le coltivazioni di specie della macchia mediterranea quali Mirtus comunis, Arbutus unedo, Ilex aquifolium, Acer monspessulanum, ecc.