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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Il Convegno sul Cervo sardo
Neoneli, esemplare di cervo maschio con formazione del palco
Ultimo aggiornamento: 21/04/2010

Si è tenuto il 16 aprile, presso il Lazzaretto di S.Elia a Cagliari, per analizzare l’attuale situazione nella gestione della specie. Discussi i risultati di studi condotti sia da operatori (faunisti, veterinari) dell’Ente Foreste sia da studiosi italiani e stranieri.
Obiettivi, numeri ed argomenti del convegno
Il convegno ha analizzato l’attuale situazione nella gestione della specie ed ha facilitato il confronto tra tutti gli operatori: scienziati, istituzioni, parchi.

Sono stati registrati 150 partecipanti ai lavori congressuali, dodici gli interventi dei relatori che durante la giornata hanno presentato lavori relativi a:
- reintroduzione del cervo sardo nel Monte Acuto (Pattada, Buddusò);
- filogeografia del cervo in Europa, con particolare riferimento alla sottospecie sarda;
- analisi storica, status e distribuzione del cervo sardo;
- reintroduzione del cervo in Ogliastra;
- esperienze cliniche in corso di teleanestesia nella gestione del cervo;
- consistenza e gestione del Cervo sardo: situazione attuale e prospettive;
- distance sampling e la termocamera a infrarossi per stimare la densità e la distribuzione spaziale dei cervi nell'Oasi di Costa Verde;
- impatto del cervo sulle attività antropiche;
- conflitti e conservazione della biodiversità nella gestione del cervo nel Parco Nazionale dello Stelvio;
- costi e benefici della conservazione del cervo in Sardegna.

Nel novembre del 1985 la Regione Sardegna portò 2 coppie di cervi sardi in Corsica, per consentire il ripopolamento di questa specie scomparsa nell’isola francese dal 1970. Oggi, dopo 25 anni, possiamo dire che l’azione di ripopolamento del cervo sardo-corso, ha avuto un ottimo risultato. Oggi ci poniamo due obiettivi fondamentali da realizzare nei prossimi cinque anni: aumentare la distribuzione del cervo sardo-corso ad almeno il 30% della superficie dell’isola e raggiungere una consistenza di popolazione che garantisca il passaggio ad uno status di conservazione diverso da quello attuale.
Lo ha dichiarato Salvatore Farina, presidente dell’Ente Foreste della Sardegna, introducendo i lavori del Convegno.


Galleria fotografica
immagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno - Relatoriimmagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno - Relatoriimmagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno - Relatoriimmagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno - Relatoriimmagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno - La Registrazioneimmagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno - La Receptionimmagini dal Convegno del cervo 16.04.2010 portico del Lazzaretto di S. Elia sede del convegno


I temi affrontati
Moltissimi tra i partecipanti e gli addetti ai lavori hanno espresso soddisfazione per la riuscita del convegno: in particolare perché si è trattato di una giornata di confronto sugli aspetti storici, scientifici e gestionali della specie.
Dopo una interessante introduzione storica, si sono affrontati i temi relativi all'origine della specie in base a recenti studi genetici: secondo le ultime teorie scientifiche il cervo sarebbe arrivato da solo in Sardegna dall'Italia attraverso l'isola d'Elba e la Corsica, durante l'ultima glaciazione (e non introdotto dall'uomo come si pensava in passato).
Gli aspetti quantitativi e gestionali sono stati poi approfonditi grazie alle relazioni sulle attività di censimento e sul rapporto costi-benefici nella conservazione della specie. Ha sollevato costruttive discussioni anche l'intervento su incidenti stradali stradali e danni all'agricoltura e quello sulla provocatoria idea di autorizzare la caccia come fatto nel Parco Nazionale dello Stelvio: nel parco infatti la densità eccessiva della specie sta provocando il rapido consumo delle risorse alimentari specie in situazioni di crisi come nelle grandi nevicate; il prelievo venatorio all'interno del parco potrebbe essere un modo per stabilizzare la popolazione.
Si tratta di un sistema di gestione differente da quello sardo anche per gli aspetti legati alla territorialità dell'attività venatoria, un modello interessante nel contesto della legislazione sarda che peraltro lo prevede in parte nella L.R. n.23 del 1998.
Gli aspetti veterinari legati in particolare alle catture degli animali (parametri fisiologici e metodica della cattura in sé) sono stati inoltre affrontati nel corso del convegno insieme con le esperienze nella reintroduzione del cervo in Ogliastra o il monitoraggio in Costa Verde con tecniche alternative.
L'università di Sassari ha quindi presentato un possibile modello di gestione del cervo in Sardegna.
È inoltre intervenuto il responsabile dei rapporti internazionali del Parco della Corsica che ha invece parlato della situazione del cervo in Corsica e dell'interazione con le popolazioni locali prima e dopo l'introduzione.

Consulta i documenti
Estratto dei lavori presentati al convegno [file .pdf]
Manifesto e Programma convegno [file .pdf]

Consulta le pagine
La pagina introduttiva al convegno su Sardegna Foreste
La sezione dedicata alla gestione faunistica dell'Ente Foreste
Direttiva del 21 maggio 1992, n. 92/43/CEE (direttiva Habitat)
Proseguono le attività di reintroduzione del cervo sardo in Ogliastra
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