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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Pabarile
Monte Urtigu, Badde Urbara
Ultimo aggiornamento: 23/05/2014

Il complesso forestale “Pabarile” è localizzato nel massiccio vulcanico del Montiferru (Sardegna centro-occidentale), in un’area montana di notevole interesse ambientale e paesaggistico. L’altitudine del complesso forestale varia dagli 814 m di “Funtana e S’Elighe” ai 1050 m. del Monte Urtigu che rappresenta la cima più alta del del massiccio di Montiferru.
Inquadramento geografico e amministrativo
Provincia: Oristano
Comuni: Santulussurgiu - Cuglieri
Superficie: 768 ha
Complesso Forestale di afferenza: Montiferru - Planargia

Descrizione generale
Il complesso forestale “Pabarile” è localizzato nel massiccio vulcanico del Montiferru nella Sardegna centro-occidentale, in un’area montana di notevole interesse ambientale e paesaggistico. L’altitudine del complesso forestale varia dagli 814 m di “Funtana e S’Elighe” ai 1050 m. del Monte Urtigu che rappresenta la cima più alta del del massiccio di Montiferru. L’area ricade completamente nella sezione “514-III Cuglieri” della Carta Topografica d’Italia 1:25.000 amministrativamente nei Comuni di Santulussurgiu e Cuglieri.

Aspetti geopedologici
Sotto il profilo geolitologico il Montiferru è costituito da un’area vulcanica ricoperta da colate basaltiche e coltre laviche profondamente incise. Le vulcaniti presenti appartengono a due distinti cicli vulcanici, il primo oligo-miocenico ed il secondo al plio-quaternario.
Nella zona sono presenti una serie di rilievi quali Punta Piccone (877 m s.l.m.), Monte Pertusu (970 m s.l.m.), Monte Urtigu (10502 m s.l.m.) e Monte Crastu Nieddu (973 m s.l.m.) che si sviluppano in direzione sud-ovest nord-ovest e che conferiscono al paesaggio una morfologia in alcuni tratti estremamente accidentata, con pendenze elevate. Dal punto di vista podologico esiste una notevole variabilità in relazione alla presenza e tipo di vegetazione e alla morfologia. Nelle aree da pianeggianti a subpianeggianti ricoperte da vegetazione forestale, si possono riscontrare suoli evoluti e profondi, mentre nelle aree prive di vegetazione, con pendenza elevata e morfologia accidentata, sono presenti suoli superficiali, fortemente erosi con comparsa di roccia affiorante. Secondo la classificazione della Soil Taxonomy i Rock outcrop, Lithic Xerochrepts, Lithic Xerorthents sono i suoli maggiormente rappresentati nella zona. Intensi processi erosivi si sono verificati soprattutto dopo l’incendio dell’estate del 1994.

Aspetti climatici
Nonostante sia presente all’interno del Complesso Forestale una stazione di rilevamento dei dati termopluviometrici gestita dall’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, non sono, al momento disponibili i relativi dati. Dall’analisi dei dati termo-pluviometrici relativi alla stazione di Cuglieri si evince che l’area appartiene al tipo climatico mesodermico umido con ampio deficit estivo.
Il regime pluviometrico è quello tipico IAPE (inverno, autunno, primavera, estate).

Aspetti fitoclimatici
Dal punto di vista fitoclimatico l’area ricade nella zona del Lauretum medio alle quote inferiori ed in quella del Lauretum freddo alle quote maggiori.

Aspetti vegetazionali
La vegetazione climax è rappresentate dall’orizzonte mesofilo della foresta di Quecus ilex ed in parte nell’orizzonte freddo-umido delle foreste montane del Quercus ilex e Quercus pubescens.
L’attuale paesaggio vegetale risente notevolmente dell’attività antropica; gran parte del complesso acquisito dall’Ex Azienda Foreste Demaniali all’inizio degli anni ’70 è stato rimboschito mediante impianti misti di conifere - pino nero e pino marittimo- e latifoglie - leccio e roverella. Gran parte del complesso è stato interessato da un incendio di vaste dimensioni nell’estate del 1994, per cui costituite in gran parte da specie quali Erica arborea, Cistus spp. e Cystus villosus. In alcune zone è presente una buona rinnovazione agamica delle specie di interesse forestale, mentre in altre aree quest’ultime sono praticamente assenti. Nella parte settentrionale del complesso, l’unica non interessata dall’incendio, è presente un rimboschimento misto, con lo strato dominante di conifere - cedro, pino nero e pino marittimo) e quello dominante di latifoglie - leccio e roverella - fortemente aduggiate.

Documenti correlati
Carta del cantiere forestale