Il motivo della morte di centinaia di questi volatili è da attribuire al virus conosciuto come
“variante piccione del virus della malattia di Newcastle (Avian Paramyxovirus1)” che causa una malattia endemica nei columbiformi selvatici ed in particolare nelle tortore dal collare orientale e nei piccioni torraioli; la presenza di questa malattia tuttavia, non era ancora stata segnalata in Sardegna.
I tecnici del
Centro di Recupero Fauna selvatica di Monastir (CA), allarmati da questo inconsueto tasso di mortalità, sono intervenuti e hanno sottoposto ad
osservazioni sanitarie l'intera popolazione di tortore dal collare presente nell'area interessata. Per l'indagine sanitaria sono stati inviati 5 esemplari morti all'
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, che ha provveduto ad inviarne dei campioni al
Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle e all'
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
I risultati delle analisi hanno
confermato la positività alla malattia di Newcastle.
La situazione del
contagio sembra limitata alle aree sopraindicate, ma i
paramyxovirus1 possono infettare con estrema facilità columbidi selvatici e domestici.
Per questo motivo è
consigliato ai detentori di specie avicole domestiche - pollame ed uccelli ornamentali -, di
evitare qualsiasi contatto con tortore selvatiche e nel caso di avvistamento di esemplari malati o deceduti, di
avvisare prontamente i servizi veterinari dell'ASL competente per territorio.
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