Dove Come ogni anno si è svolto il censimento del Cervo Sardo (
Cervus elaphus corsicanus)
nei soli territori gestiti dall'Ente Foreste. Il censimento ha interessato circa 30 kmq nell’area del
Monte Lerno (Pattada), circa 42 kmq dell’area del
Monte Olia (Monti); nel Sulcis sono stati studiati complessivamente 151 kmq, nel
Sarrabus55 kmq, 34 kmq nell’
Arburese Montevecchio, 16 kmq nel
Monte Arrubiu (Villasalto) e 15 kmq nel
Montimannu (Villacidro). Infine, nei territori del Cantiere Forestale di
Campumasidda il censimento ha riguardato 15 kmq del
Monte Arci (Usellus) e nella Foresta Demaniale di
Funtanamela 16 kmq di
Su Lau (Laconi).
MetodoIl metodo utilizzato per stimare la popolazione del cervo è quello del
bramito. La metodologia si basa sul censimento dei maschi adulti durante il periodo degli amori. Questa attività, richiede l’
ascolto e il rilevamento dei bramiti da parte degli operatori, collocati in punti fissi e noti, georeferenziati in precedenza con l’uso del GPS. In seguito i dati raccolti vengono elaborati consentendo una stima della popolazione del cervo, presente all’interno degli areali di studio, e cartografati mediante sistemi GIS.
Il censimento è stato condotto nelle
prime due settimane di settembre 2011 nelle prime ore dopo il tramonto ed è stato realizzato dal personale dell'Ente Foreste. Nei territori gestiti dal Servizio Territoriale di Cagliari, le attività sono state condotte in collaborazione con il
Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell’Università di Cagliari, che ha contribuito con la presenza di studenti provenienti dai corsi di Scienze Naturali e Biologia.
Per quanto riguarda la stima della popolazione, questa è stata fatta tenendo conto di una struttura di popolazione in cui
per ogni maschio bramente siano presenti altri quattro individui (rapporto di 1:4), come accertato in studi condotti in Sardegna su popolazioni presenti in natura.
RisultatoI dati raccolti in questo lavoro consentono di stimare una consistenza complessiva, nelle aree censite, pari a
5100 cervi, con densità in alcune zone fino a circa 23,7 capi/kmq. Appare in
forte crescita la densità nelle aree di nuova reintroduzione (Monte Lerno, Montimannu, Monte Olia), mentre sembra stabile nelle popolazioni sopravvissute in natura al forte decremento della specie avvenuto agli inizi del secolo scorso (Sulcis, Settefratelli-Castiadas).
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